Treiso
Per giungere a Treiso la strada si inerpica tra i vigneti vitati a Nebbiolo, Barbaresco e Dolcetto.
L’imponente mole della parrocchiale si affaccia sulla piazza centrale, la caratteristica saliente del paese è la rocca “dei sette fratelli”.
La fiera di Treiso, famosa per il pallone elastico, si tiene la seconda domenica di novembre.
Storia
A Treiso è stato recentemente scoperto uno dei pochi siti del neolitico antico piemontese.
Dell’epoca romana non rimangono monumenti e testimonianze, ad eccezione di una pietra tombale in marmo priva però di iscrizioni.
Dopo l’anno Mille, nella frazione “Montersino”, in alto e lontano dai torrenti, venne fondato un importante convento di cui oggi non resta traccia e sempre sulle colline alte, più ad est, era già stata costruita alcuni secoli prima un’importante chiesa dedicata a Sant’Alessandro.
Treiso e la leggenda della rocca dei sette fratelli
Treiso, con i suoi 410 metri, è il paese più alto della zona del Barbaresco.
Dal villaggio si ha una bella veduta sulle colline e nelle giornate limpide si possono anche vedere le cime innevate delle Alpi.
La zona di Treiso è speciale per la sua geologia: se seguite la via per Canta, troverete le indicazioni per la Strada Romantica, che vi condurrà alla Rocca dei Sette Fratelli (cioè, la roccia dei sette fratelli).
Si tratta di un enorme cratere nel terreno, profondo fino a 100 metri, che pone una brusca fine ai vigneti in leggera pendenza; il posto ha un aspetto incredibile: è come se un norme porzione di terreno della collina fosse sprofondato, franato.
Non c'è da meravigliarsi dunque che un mito sia cresciuto intorno a questo luogo, tanto più che la gente delle Langhe ama le leggende e le storie emozionanti.
La tragica fine dei sette fratelli
Questa è infatti una delle tante: si racconta che c'erano sette fratelli che lavoravano la terra in cima ad una collina; era un'epoca in cui la gente era convinta che Dio determinasse il successo (o la sfortuna) del raccolto, e quindi tutti si attenevano rigorosamente a norme e precetti religiosi.
I sette fratelli però non credevano in Dio e quindi lavoravano senza seguire precise regole... e questo ovviamente non poteva finire bene!
Un giorno, all'ora di pranzo, la loro sorella arrivò al campo con un cesto contenente il mesto pranzo, allo stesso tempo passava di lì una processione: un prete che andava a portare la comunione agli anziani e ai malati del villaggio.
Per rispetto nei confronti della processione, i fratelli avrebbero dovuto inginocchiarsi in preghiera e inoltre avrebbero dovuto digiunare:quel giorno era giorno di astinenza secondo i dettami della religione.
Loro però si rifiutarono di fare entrambe le cose, per di più insultando Dio: come punizione, i fratelli furono inghiottiti dalla terra e vennero sepolti vivi e solo la sorella sopravvisse.
L'enorme cratere è rimasto nel terreno per ricordare alla gente la grandezza e la potenza di Dio.
Ritornando ai giorni nostri
Naturalmente l’esistenza di questo spettacolo della natura ha una spiegazione più scientifica: l’erosione del terreno da parte dell’acqua nel corso dei secoli.
Il percorso che passa davanti alla Rocca dei Sette Fratelli fa parte della Strada Romantica: come già ricordato, uno dei percorsi più belli d'Italia; il tragitto conduce attraverso il paesaggio unico e mozzafiato del Roero e delle Langhe.
Mentre gli itinerari di questo libro sono circolari e si concentrano sempre sulla stessa zona, la Strada Romantica offre uno spaccato delle varie zone, correndo da nord a sud lungo undici punti di rara bellezza.
Attraverso il cratere c'è anche un percorso da coprire a piedi, mi direte se non è mozzafiato!
Food & Drinks
Anche se Treiso è molto piccola, in termini gastronomici ha molto da offrire.
C'è la piccola trattoria Osteria dell'Unione, raccomandata da Slow Food, che ha anche una piccola enoteca; personalmente ho consumato un ottimo pranzo qui, quindi posso sicuramente raccomandarla.
C'è poi il ristorante stellato Michelin La Ciau del Tornavento, famoso per il suo cibo spettacolare, gustabile anche nel bel giardino con vista.
È qui che si viene per osservare ed essere osservati: con la loro cantina che contiene quasi 3000 bottiglie di 334 produttori, provenienti da 13 paesi, i gestori attirano una clientela esclusiva che viene veramente per i vini locali.
La metà dei vini proviene dalla zona del Barolo e da quella dello stesso Barbaresco.
Come se non bastasse per un villaggio così piccolo, c'è anche il Profumo di Vino, premiato dalla Michelin e dotato di una bella terrazza di fronte alla chiesa.
Quindi, come potete capire, ogni angolo di questa zona è foriero di vere emozioni.