Prunetto
Prunetto si trova più in basso rispetto alla rocca su cui sorgeva l’abitato medioevale, e proprio la zona situata sulla dorsale che divide la Val Bormida da quella dell’Uzzone ospita uno dei complessi storico-architettonici più importanti dell’Alta Langa.
Delle antiche vicende storiche rimane il castello degli Scarampi che con la sua mole attira subito l’attenzione dei visitatori e domina imponente le case sottostanti.
Ai suoi piedi esiste ancora, in ottimo stato di conservazione, la porta ad arco in pietra che dava accesso al borgo e che, come la casa adiacente, è coperta dal caratteristico tetto in pietra tipico delle vecchie costruzioni dell’Alta Langa.
Accanto al castello si trova il santuario della Madonna del Carmine, antica parrocchiale.
La festa patronale si svolge a settembre in onore di San Matteo.
Storia
La leggenda racconta che sulla collina, dove oggi sorge il paese, ci fossero grandi distese di pruni e che pertanto il suo nome derivi dalla fitta presenza di questo albero.
Nel 967, con apposito diploma, Ottone I donava Prunetto ad Aleramo, capostipite della dinastia dei Marchesi di Monferrato: questo dimostra quanto siano lontane le origini del paese.
Prunetto, ad un giorno di cammino dal mare
Più in basso nella Valle Bormida troviamo Prunetto, situato sulla cima di una collina alta poco più di 800 metri: dal paese, la vista è mozzafiato, e l'atmosfera è serena.
Il villaggio può sembrare attualmente isolato e deserto, ma come accade per molti altri villaggi della zona, gli edifici ne testimoniano un ricco passato.
Prunetto era già una città importante nel Medioevo, quando guadagnò ulteriore rilevanza grazie alla sua posizione strategica sulla Via del Sale: erano le vie commerciali originarie che dalla costa ligure conducevano a città come Milano e Torino.
Prunetto occupava una posizione speciale lungo uno di questi importanti percorsi, poiché la sua torre fungeva da punto di riferimento segnalatore della posizione esatta nella quale ci si trovava: da lì ci sarebbe voluto ancora un giorno di cammino per arrivare al mare.
Il castello e altri luoghi di interesse
L'impressionante castello risale al XII secolo, era allora di proprietà delle famiglie Del Carretto e Scarampi; a differenza del castello di Gorzegno, questo ha resistito alla prova del tempo ed è ancora oggi ben mantenuto.
All'interno si trova un museo culturale con una mostra sulle antiche vie del sale.
Intorno al castello ci sono molti bei posti per fare un pic-nic al sole con una grande vista, grazie alla posizione panoramica in alto sulla collina.
Vicino al castello si trova la piccola chiesa della Madonna del Carmine, è talmente piccola che potrebbe facilmente sfuggire alla vostra vista, ma sarebbe davvero un peccato; l'esterno, completamente costruito con pietre naturali delle Langhe, colpisce per la sua semplice bellezza mentre l'interno invece è decorato con affreschi del XII secolo.
Le immagini sono di una qualità molto alta e i colori di una sottigliezza e di una bellezza accattivanti; tali affreschi sono stati recentemente restaurati e attribuiti al famoso artista Segurano Cigna di Mondovì, considerato uno dei più importanti rappresentanti della scuola gotica monregalese.
Le Vie del Sale
La conoscenza delle vie del sale rende un soggiorno nelle Langhe più interessante perché dà un contesto a ciò che si vede: esse non hanno lasciato solo la loro impronta sul paesaggio, ma anche sull'architettura e persino sulla cucina di quest’area.
Molti sentieri corrono ancora lungo questi vecchi percorsi: ho scoperto con piacere che anche il Sentiero del Lupo, che passa sotto la mia casa (Villa La Gioiosa) a Montelupo Albese, fa parte di uno di questi percorsi.
L’esperienza di scoperta di questi luoghi acquista una luce nuova quando ci si rende conto del valore che queste strade hanno ricoperto nel corso del tempo, e del fatto, ad esempio, che i muri di pietra lungo questi sentieri risalgono a tempi così antichi.
Se immaginate che un marinaio ligure camminava lungo questo sentiero moltissimo tempo fa, improvvisamente la vostra passeggiata assumerà una dimensione mai vissuta prima; sono queste vie del sale che un tempo rendevano molto importante questa zona, ossia la parte meridionale delle Alte Langhe.
Nel tardo Medioevo le Langhe erano infatti un importante punto di scambio tra la costa e le città del Nord Italia, in rapida crescita.
Le strade che corrono lungo le cime delle valli Belbo, Bormida e Uzzone sono infatti conosciute – più o meno collettivamente – come le vie del sale; per centinaia di anni questi sentieri sono stati il modo più diretto, facile e sicuro per muoversi tra il Mar Ligure e la Pianura Padana.
I piccoli villaggi che oggi sembrano completamente isolati sulle loro colline lontane erano all'epoca le tappe principali di queste autostrade del Medioevo.
Le rotte più importanti erano quelle tra Genova e Milano, tra Savona e il Monferrato, e tra Savona e Asti, Alba e Chieri.
Un piatto straordinario e gli antichi viaggiatori
La storia si riflette così sui numerosi castelli e torri che si ergono lungo questi percorsi, ma anche sui menu contemporanei; ad esempio il vitello tonnato: la combinazione di pesce e carne sembra strana, ma è nata proprio qui.
I marinai portavano infatti il pesce e il sale sulle colline, dove i contadini avevano a disposizione carne fresca.
Un cuoco molto creativo deve aver inventato questa ricetta, uno dei miei piatti preferiti della cucina italiana, che ha subito acquisito un sapore migliore al mio palato quando ho scoperto questa storia che si è spesso conservata anche nelle grandi proprietà, tenute che ospitavano i mercanti e i loro cavalli (o muli e buoi) che percorrevano queste strade.
Il cartello sulla loro porta recitava spesso Alloggio a piedi e a cavallo, in segno di asilo ai viaggiatori di quel tempo; viaggiare lungo queste rotte commerciali non avveniva senza rischi, come sicuramente sapete, in quanto i viaggiatori potevano essere facilmente sorpresi da frane, temporali e ladri di strada.
La via migliore non era sempre la più breve: uno dei modi più sicuri per viaggiare all’epoca era pagare un pedaggio a Finale Ligure; in cambio si era protetti dai signori feudali che facevano parte dell'impero commerciale dei signori Del Carretto.
Per controllare le rotte commerciali, i Del Carretto costruirono una rete di strade, castelli, torri e “palazzi” nei quali i mercanti si potevano spostare in sicurezza con le loro merci; in questo modo, crearono una grande ricchezza ed è per questa ragione che molti degli edifici menzionati in questo libro furono un tempo di proprietà di questa famiglia.
Verso il mare
È molto bello percorrere a piedi o in bicicletta parte di una antica via del sale, le mappe escursionistiche sono disponibili presso gli uffici turistici; si possono anche seguire le valli verso il mare in macchina, per esempio passando per Paroldo e Ceva, fino alla magica Noli.
Il mio percorso automobilistico preferito è la SP661, che porta da Murazzano fin sopra le creste vicine al mare; ci vorrà qualche minuto in più per arrivare alla costa, ma probabilmente non dimenticherete mai il panorama.
Food & Drinks
L'Agriturismo Cascina Rudino è uno di quei posti speciali che probabilmente non potreste scoprire senza un consiglio, in quanto veramente remoto.
Tuttavia è un posto che persino i piemontesi stessi lodano per l'eccellente qualità del cibo; la straordinaria cordialità degli chef, unita alla qualità degli ingredienti, fa la differenza.
Il Ristorante Della Piazza e l'Agriturismo La Curma offrono entrambi un'onesta cucina piemontese in un ambiente familiare.
La Curma, in particolare, offre anche una grande veduta, data la sua posizione a 811 metri: un buon posto per mangiare in una calda giornata estiva.