Dogliani
Dogliani, paese che sorge a cavallo tra la Langa monregalese e albese è la meta perfetta per tutti coloro che amano il buon vino e la buona cucina. Il panorama, bello in ogni stagione, diventa pittoresco in autunno, quando le sfumature dei vigneti rendono il paesaggio così suggestivo da regalare ai turisti il massimo fascino di questa terra.
Considerato la capitale delle Langhe sud-occidentali, sulle colline tanto care a Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, mantiene ancora oggi la fisionomia urbanistica che la storia e l’uomo hanno disegnato fin dalle sue origini. Il paese è diviso in due parti: il Borgo, situato sul fondovalle accanto all’alveo del torrente Rea, ed il Castello che sorge su un’altura, in posizione più elevata, a circa 300 mt s.l.m. e che conserva ancora oggi l’aspetto tipico del periodo medioevale.
L’aspetto odierno del paese è dovuto alla mano esperta dell’architetto doglianese Giovanni Battista Schellino, figura eclettica e stravagante, cresciuto alla Spina, una frazione di Dogliani. A partire dalla seconda metà dell’ottocento, infatti, l’artista disegnò la fisionomia del paese riconoscibile ancora oggi. I suoi numerosi progetti diedero nuova vita alla Dogliani dell’epoca che già nel XIX secolo godeva di importanti fasti economici e culturali. Tra le sue opere nel paese si ricordano: la Chiesa Parrocchiale di San Pietro e Paolo, l’ingresso monumentale del cimitero, l’Ospedale Civico, il restauro della Chiesa di San Quirico, i Piloni del Rosario ed il Ritiro Sacra Famiglia.
Capitale delle Langhe sud-occidentali e ponte tra la Langa del Barolo e l’Alta Langa, Dogliani è ricca di storia e caratterizzata da una curiosa architettura.
La coltivazione della vite e la produzione del vino hanno fatto di Dogliani un importante centro agricolo. Il mercato del martedì anima le vie del centro diventando punto di riferimento per contadini e agricoltori che si recano qui per vendere i loro prodotti.
Questo paese ha dato i natali ad alcuni personaggi illustri, così come molti altri vi sono legati in qualche modo: l’imprenditore Michele Ferrero, lo scrittore Giorgio Bocca, Giulio Einaudi e Luigi Einaudi, economista, politico e giornalista nonché secondo Presidente della Repubblica in carica dal 1948 al 1955.
Dogliani: vivace città di mercato sul fiume
Dogliani è una delle città più vivaci della zona con le sue strade pittoresche, i negozi e i localini.
Le persone vengono qui da tutta la zona per fare la spesa al mercato e per prendere un caffè tutte insieme.
Il mercato
Un giorno di mercato (che si svolge di martedì e sabato mattina) è quindi il momento migliore per visitare la cittadina: da aprile a dicembre offre prodotti freschi provenienti direttamente dai terreni della zona.
Qui infatti è ancora molto comune che il contadino raccolga i prodotti la mattina presto nel suo orto, o nei suoi campi, e che li venda al mercato dopo poche ore.
Deliziosamente freschi! Il mercato vende inoltre anche prodotti tipici regionali, come salsicce, formaggi, torte di nocciole, biscotti e crema di nocciole al cioccolato fatta in casa.
Dogliani Borgo e Dogliani Castello
Dogliani è divisa in due parti: il Borgo e il Castello.
Il Borgo è la parte bassa e medievale della cittadina e si articola su una strada principale fiancheggiata da portici che ospitano incantevoli negozietti.
Negli ultimi anni, sempre più negozi sono diventati rivendite di oggetti d’arte; questo dà alla città un tocco originale: strade medievali traboccanti di arte moderna.
Dogliani si trova sul fiume Rea, il che aggiunge un'atmosfera accogliente alla città perché c'è sempre movimento: gente che chiacchiera sul ponte, anatre e oche che nuotano nell'acqua e,se siete fortunati, potrete avvistare anche le nutrie!
C'è un piccolo caffè molto accogliente all'angolo del ponte, da dove è possibile osservare questo spettacolo tra uomo e natura.
Dalla parte inferiore e medievale della città vicino al fiume, piccole stradine romantiche conducono in alto fino al Castello.
Caratteristici di questa parte sono la chiesa, il castello e l'ospedale, tutti progettati dal famoso architetto Schellino, che costruiva sempre utilizzando mattoni rossi, usati anche per modellare le tipiche finestre e gli eleganti archi.
Questi edifici danno infatti alla parte alta di Dogliani il suo carattere specifico.
Anche fuori Dogliani è possibile ammirare altri edifici creati da Schellino: di particolare interesse è l'ingresso al cimitero che si trova sulla strada che da Dogliani porta a Belvedere Langhe.
Food & Drinks
Come ogni altra città, anche Dogliani offre una vasta scelta di buoni ristoranti, bar e cantine: passeggiate e fate un salto a vostro piacimento in uno dei tanti proposti dalle guide della città.
Oppure andate in una delle cantine più conosciute, come Einaudi, dove troverete ottimi vini a buon prezzo e camere molto accoglienti per passare la notte.
L'Azienda Agricola Ca Neuva è inoltre anche abbastanza popolare tra gli amanti del vino; non perdetevi infine la grande enoteca accanto alla chiesa in piazza San Paolo.
Se volete mangiare bene, potete farlo a Il Verso del Ghiottone, sulla collina del Castello.
La Locanda del Sorriso e l'Osteria Vineria il Torchio sono anche buone scelte che vi consiglio; tutti offrono del buon cibo tradizionale e stupende terrazze.
Dolcetto e Dolcetto di Dogliani
La zona del Dolcetto confina con quella del Barolo ma si estende più a ovest, verso la Valle del Tanaro ; è coltivata meno intensamente e quindi conserva un aspetto più naturale rispetto a quella del prestigioso Barolo.
Nelle parti più alte di quest’area, per esempio nei pressi di Bonvicino o Somano, ci sono molti vigneti abbandonati, ricoperti di fiori ed alberi, o ripiantati con alberi di nocciola.
Questo è successo perché mantenere un vigneto è un lavoro duro e per molto tempo l'uva ha reso poco ai viticoltori della zona.
Con la crescente popolarità dei vini delle Langhe e con l'aumento dei prezzi delle uve di Dolcetto e di Barbera, invece, questa tendenza si sta invertendo e un maggior numero di vigneti sta per essere di nuovo piantato.
Il Dolcetto è poco conosciuto all'estero, ma nelle Langhe è il vino più bevuto e amato.
Il Dolcetto di Dogliani era tra l’altro il vino preferito di Einaudi, presidente della Repubblica italiana, nato a Carrù e poi trasferitosi a Dogliani proprio per gestire la sua azienda vinicola.
Come grande appassionato del vino Dolcetto, e famoso residente della zona, è stato uno dei primi a mettere davvero il Dolcetto sulla mappa dei vini.
Il Dolcetto di Dogliani è conosciuto come il miglior Dolcetto e gode dello status di DOCG dal 2005.
Specifiche
Questo vino può essere descritto come giovane, fresco e fragrante, con un'acidità moderata.
Un tipico Dolcetto è intenso e di colore brillante, e ha aromi delicatamente speziati con sfumature terrose, di mandorle o noci.
I Dolcetti sono prodotti a due livelli:la versione standard ha almeno l'11,5% di alcol, mentre il Superiore almeno il 12,5%.
A volte viene scambiato per un vino dolce, ovviamente a causa del suo nome.
Poiché il Dolcetto ha un alto contenuto di tannini (ancor maggiore di quello del Nebbiolo) è un vino difficile da coltivare e da vinificare.
I produttori di Dolcetto hanno sviluppato nel corso degli anni le loro competenze ed esperienze per far sì che si sprigionassero gli aromi e i sapori di questo vino, mantenendo il contenuto di tannini sotto controllo: ne risultano vini con un buon equilibrio e una grande finezza.
I produttori stessi scelgono se far maturare il vino in acciaio o in legno.
Origini e maturazione
L'origine dell'uva del Dolcetto non è esattamente nota: secondo alcune teorie fu importata dalla Francia e introdotta nella zona del Monferrato nell'XI secolo.
Altri sostengono che quest'uva abbia avuto origine proprio a Dogliani, in quanto un rapporto del 1593 menzionava già un raccolto di uva Dozzetti.
Il vino Dolcetto è principalmente associato a Dogliani e a Diano d'Alba, mentre sorprendentemente i maggiori volumi di produzione provengono dalla zona di Alba e di Ovada.
L'uva del Dolcetto è coltivata anche in Liguria con il nome di Ormeasco.
Il Dolcetto è un vino a maturazione precoce che può essere coltivato su pendii anche poco favorevoli.
Grazie alla sua maturazione precoce, il Dolcetto fornisce un reddito nel periodo in cui le uve di Nebbiolo e di Barbera hanno bisogno di ulteriore maturazione.
L'uva del Dolcetto può essere coltivata anche ad altitudini elevate, fino a 800 metri, in quanto i luoghi più freschi aiutano a preservare l'acidità e a evitare la maturazione prematura.
Il terreno ideale è argilloso e calcareo.