Cortemilia
Anticamente Cohors Aemilia, è uno dei centri più importanti delle Langhe.
Il nucleo della cittadina è costituito da abitazioni medioevali, adorne di portici.
La torre cilindrica del 1200 sovrasta l’abitato ed è quanto rimane del castello aleramico.
Il fiume Bormida divide Cortemilia in due quartieri che prendono il nome dalle chiese di San Michele e di San Pantaleo.
Artisticamente significativo l’ex convento francescano, che pare sia stato voluto dallo stesso San Francesco di passaggio in zona.
Cortemilia va famosa per la nocciola tonda, cui è dedicata una manifestazione l’ultima settimana di agosto.
Cortemilia com’era
Cortemilia (3350 ab.). Giace in parte appiè di un poggio, su cui veggonsi i ruderi dell’antica rocca, e in parte alle falde del suddetto monte Castella, cinto da fertile pianura coronata di colline e bagnato dal torrente Uzzone e dalla Bormida che l’attraversa separandolo in due borghi, fiancheggiati in parte da portici. Due parrocchiali : di San Michele e di San Pantaleone. I due borghi hanno ciascuno una piazza ed una spianata per le fiere. Nel borgo San Michele sorge un palazzo già degli Scarampi e quindi dei Carrara, e nel borgo San Pantaleone, il palazzo Marrone della Torre d’Uzzone. In un ampio e salubre ex-convento sono riunite le Scuole tecniche e le elementari. Ospedale di Santo Spirito, aperto nel 1833, Asilo infantile fondato nel 1852. Vini, castagne, bozzoli, frumento, meliga, marzuoli, bovini, pecore, selvaggiume, legname. Fiere e mercati. A riparare il Comune dalle invasioni della Bormida che l’allagò l’8 ottobre 1878 fino al primo piano, fu sistemato, nel 1888-89, l’alveo urbano e si costrussero due ponti comunali, uno tubolare a travata unica di metri 55 di lunghezza, l’altro di due campate in ferro di metri 24 caduna, e si costrusse pure un argine-strada; per cui ora si ha una passeggiata assai comoda e geniale.
Cenni storici. — Molte furono le vicende cui andò soggetto il suo forte castello, che forse veniva costruito per difendere la vetusta Pollenzo dalle scorrerie dei bar-bari. Nel 1630 veniva espugnato dai Francesi, che non riuscirono ad impadronirsene se non coll’averlo quasi distrutto colle loro batterie, tanta fu la resistenza opposta dai difensori spagnuoli. Sembra che questo luogo abbia preso il nome dalla coorte posta qui da M. Emilio nell’anno 118 av. C. a difesa di Pollenzo. Appartenne ai Liguri Stazielli; fu nel medioevo compreso nel contado Albese Pompeiano. Fiorì quando diventò capitale dell’estesissimo marchesato omonimo, e conteneva 22,000 abitanti con altri cinque borghi, incendiati e distrutti intieramente in occasione della peste del 1630. La decadenza di Cortemilia incominciò sui primordi de’ tempi moderni. Nel 1438 fu occupato con grave suo danno da Francesco Sforza, capitano di Filippo Maria Visconti duca di Milano; e danno maggiore cagionarongli i Genovesi nel 1520 colmando il porto di Savona, col quale faceva un commercio importante. Nei tempi in cui dipendeva dai marchesi Del Carretto vi si batteva moneta.
Uomini illustri. Molti ne vanta Cortemilia, fra cui i seguenti : B. Guglielmo de Rubonis, uno dei compagni di S. Francesco d’Assisi; Rolando Scarampi, patriarca di Costantinopoli nel 1300; il beato Enrico Scarampi , vescovo d’Acqui e poi di Feltre e Belluno ; un Salvagni, consigliere aulico e barone del santo romano impero; B. Marrone, primo presidente del Senato e consigliere di Stato; l’abate D. Canonica, che succedè nel 1781 al celebre P. Beccaria nella cattedra di fisica all’Università di Torino ; l’abate Desprotti, rinomato professore di matematica nella R. Accademia di Torino ; P. G. Carrara, segretario del ministero degli interni; G. G. Cavalleris, segretario agli esteri, ecc.
Coll. elett. Cuneo 111 (Alba) Dioc. Alba — P2 T.
Gustavo Strafforello
La patria. Geografia d’italia. Provincia di Cuneo – Volume 1 – Torino 1891
Cortemilia: capitale della nocciola delle Langhe
Cortemilia, nella Valle Belbo, è il paese più importante di questa zona ed è conosciuta come la capitale delle nocciole delle Langhe.
La città fu fondata in epoca romana a metà strada tra le sorgenti di Acqui Terme (Aquae Statiella) e Bagnasco (Balneascum) e raggiunse il suo apice nel tardo Medioevo, quando furono costruiti gli importanti edifici che ancora oggi caratterizzano la città.
Esempi ne sono l'alta torre cilindrica, che si può già scorgere arrivando in auto, e una parte delle vecchie mura della città.
La città vecchia ha piccoli vicoli coperti da bassi portici costruiti su pilastri di arenaria; nel centro si può passeggiare e prendere un caffè assaggiando il piatto caratteristico di Cortemilia, la torta di nocciole.
Alcune torte sono fatte con la farina, altre senza , quelle senza farina vanno provate almeno una volta, perché hanno un gusto e una consistenza davvero superiori.
Sorprendentemente, qui si mangia anche la pasta con la salsa di nocciole, e va da sé ovviamente che vale la pena provarla.
Arte ed escursioni
La Chiesa Pieve di Santa Maria di Cortemilia è uno dei più importanti resti romani delle Langhe; l'edificio è stato ricostruito nel corso dei secoli: nei secoli XVII e XVIII una navata laterale fu rimossa e l'abside fu rialzata.
Secondo la tradizione religiosa, san Francesco soggiornò in questa chiesa nel 1213, quando si trovò in viaggio da Savona ad Asti, sulla Via Magistra Langarum; si dice che sia stato lui a fondare il monastero nell'edificio della chiesa.
In estate la chiesa ospita spettacoli religiosi e di musica classica; la struttura si trova ai piedi del Monte Uliveto, appena fuori dal centro di Cortemilia: questa collina, volendo, può dare vita a un'escursione in sé.
Dietro la chiesa infatti si snoda un bel sentiero di pietra che sale tra le terrazze, caratteristiche di come l'uomo e la natura si siano sempre mescolati in queste zone; i muri a secco vennero costruiti usando le pietre trovate in loco.
Particolarmente caratteristico è il modo in cui i muretti sono rinforzati da bellissimi archi.
Food & Drinks
La Corte di Canobbio è una buona scelta se volete assaggiare ciò per cui Cortemilia è famosa, le nocciole.
Da oltre cinquant’anni fanno la Torta di Canobbio, la loro torta di nocciole, appunto; inoltre la loro pasticceria offre una vasta scelta di prodotti – sempre alla nocciola – fatti in casa, nonché altre delizie e tutto questo in un bellissimo ambiente storico.
Per il pranzo o la cena, il Ristorante San Carlo offre buon cibo in un ambiente lussuoso.
La Pizzeria la Torre è un popolare ristorante locale che fa ottime pizze e ha un cortile accogliente.
Il Ristorante dell'Agriturismo Castel Martino è un luogo davvero magico, poiché si trova in un castello circondato da una natura meravigliosa; andate qui nel fine settimana per un lungo pranzo in famiglia.
I prodotti delle colline e delle valli
Le Alte Langhe riservano una piccola sorpresa, quale il fatto che anche questa zona possiede un suo vino DOCG: lo Spumante, nelle sue versioni bianca e rosata.
La zona di produzione si estende sulla lunga dorsale nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria, dove il vino è ottenuto da uve di Pinot Nero e Chardonnay; le viti crescono sui pendii tra 280 e 550 metri di altitudine, su un terreno argilloso e calcareo.
Le valli, umide e piatte, sono invece inadatte alla coltivazione di queste uve.
Lo spumante ebbe origine intorno al 1850 quando il marchese Leopoldo Incisa iniziò a coltivare alcune uve francesi nel suo vigneto a Rocchetta Tanaro; questo chiaramente non piacque ai viticoltori locali e la loro avversione per le uve straniere durò per almeno cinquant’anni.
Verso il 1900 dunque, il successore del marchese Incisa non trovò nessun agricoltore disposto a piantare i suoi vitigni.
Carlo Gancia di Canelli, invece, ispirato da una visita nella zona dello Champagne, abbracciò l'idea e aiutò Incisa a diffondere le uve di Pinot Nero e Chardonnay tra i viticoltori del distretto di Canelli; la sua cantina fu fondata nel 1850, ma soltanto nel 1865 venne prodotto il primo vino spumante.
Questi 15 anni di intervallo gli furono infatti necessari per sviluppare il suo Metodo Classico e fare un buon vino spumante; ancora oggi questo è il processo tipico piemontese per realizzare lo spumante stesso.
Mentre la Gancia divenne famosa per il suo unico Asti Spumante, il metodo fu adottato anche nelle Alte Langhe e così nacque l'Alta Langa spumante DOCG.
Le nocciole più famose al mondo
Ma c'è ancora più bontà proveniente da queste colline: se vi state chiedendo perché la Nutella ha un sapore così buono, state per scoprirlo.
Le nocciole provengono infatti dalle Langhe, dove viene coltivata una varietà unica di nocciola chiamata “Trilobata tonda gentile”; questa nocciola è considerata la più buona d'Italia e non solo, e nelle Langhe si è convinti che la qualità migliore di queste nocciole si ottenga nelle zone più alte dall’Alta Langa.
Da qui provengono anche le patate più saporite, le patate dell'Alta Valle Belbo, coltivate sulle colline del Belbo fino ad un'altitudine di 900 metri e molto ricche di vitamina C e potassio.