Bossolasco
Bossolasco è uno dei maggiori centri turistici dell’Alta Langa.
Posta in una bella posizione panoramica, è sede della Comunità Montana.
Per iniziativa comunale, il centro storico è stato abbellito con migliaia di rose e durante l’estate tutti i balconi sono ricoperti da cascate di fiori.
Il castello dei Balestrino, situato lungo la strada che conduce a Murazzano, è del 1600, mentre la parrocchiale è un edificio gotico-lombardo del 1400, costruito in pietra.
La festa patronale si svolge a giugno, nella ricorrenza di S. Giovanni Battista.
Bossolasco: Il paese delle rose
Bossolasco è una bella cittadina, da visitare sia per le sue strade affascinanti sia per la sua bella posizione.
Ha acquisito l’appellativo di “paese delle rose” perché le vie del centro sono fiancheggiate e decorate da questi fiori meravigliosi e proprio qui si celebra l'annuale Festival delle Rose, il primo fine settimana di giugno.
Questo sarà quindi un ottimo mese per visitare la città, che brulicherà di festeggiamenti e musica, e che naturalmente mostrerà tutte le sue rose in fiore.
Cenni storici
La prima menzione relativa a Bossolasco risale al 173 a.C., anno in cui Mario Pompilio combatté contro i Liguri, che allora vivevano in questa parte delle Langhe.
I primi documenti che menzionano il nome Bossolasco – dal latino Buxolascum, che si riferisce ai ricchi boschi della zona – risalgono al 1077.
La piazza della Parrocchia è il centro della città ed è delimitata dalla parrocchia stessa da un lato e dal vecchio albergo dall'altro.
La parrocchia San Giovanni Battista, della metà del XIV secolo, prende il nome dal patrono della cittadina ed è stata restaurata nel 1926 in stile gotico lombardo.
Nella città si può visitare il Castello dei Balestrino, costruito dai marchesi del Carretto; il castello fu distrutto tra il 1644 e il 1647, ma poi ricostruito sulle rovine.
Il Santuario della Madonna di Mellea, in stile tardo barocco, venne invece ristrutturato nel 1971: lo trovate in posizione panoramica lungo la strada che costeggia il centro storico.
La posizione di Bossolasco è perfetta: i vigneti, le piste da sci e il mare sono tutti raggiungibili in circa 40 minuti.
Negli anni Settanta Bossolasco divenne un famoso luogo di villeggiatura proprio per questo motivo, aggiudicandosi l’appellativo di “la Perla”o “il Portofino delle Langhe”.
Era un'epoca in cui non si volava ancora distante con gli aerei e l'élite culturale si riuniva in queste zone.
Bossolasco offriva esattamente quello che i turisti cercavano: un luogo fresco e bello per sfuggire alla calda estate, e piste da sci in inverno: negli anni Settanta infatti la cittadina divenne una piccola stazione sciistica grazie ad un impianto di risalita a circa 700 metri d’altitudine.
Personalità legate al luogo
Il jet-set italiano si incontrava la sera nelle stradine della città e le feste duravano fino a notte fonda.
Imprenditori famosi come Agnelli e Ferrero hanno soggiornato qui, così come politici quali Einaudi (sì, il presidente della Repubblica Italiana).
Importanti pittori torinesi come Felice Casorati, Francesco Menzio ed Enrico Paulucci scelsero Bossolasco come loro musa.
Più tardi seguirono giornalisti, scrittori e turisti in generale: Beppe Fenoglio, di cui abbiamo già parlato, ha trascorso qui gli ultimi anni della sua vita.
Elisir di lunga vita
Per me personalmente, Bossolasco ha un significato molto speciale: ci ho vissuto per un certo periodo.
Qui ho conosciuto la vita modesta dell’Alta Langa: è una vita buona quella che si vive qui, perché la gente vive sana fino alla vecchiaia.
Questo mi è diventato chiaro quando, dopo molti anni, ho capito il significato dei manifesti funebri appesi in ogni paesino (per me, olandese, cosa insolita).
Guardateli e meravigliatevi perla frequenza con cui la gente anziana arrivi a quelle età: la maggior parte di loro lascia la vita terrena ben oltre i novant'anni.
I piemontesi dicono che è grazie all'aria pulita, al duro ma sano lavoro della terra... e naturalmente al quotidiano bicchiere di vino locale.
Chissà se tutto questo è vero... Ma sono sicura che se vi siederete in questo bel paesaggio e ascolterete gli uccelli e il vento tra gli alberi, potrete farvi anche voi un'idea di quella che potrebbe essere la risposta.
L'immobilità e la pace di queste colline sembrano quasi avere poteri curativi, e sono questo silenzio e questa bellezza ad attrarre sempre più visitatori in zona.
Qui ci si può davvero rilassare e ricaricare nella natura incantevole.
Attività in natura
La zona è poi un’eccellente meta per praticare trekking e mountain biking: sentieri secolari sono stati ripuliti e restaurati a questi scopi.
Troverete mappe verticali fisse consultabili all’imbocco dei sentieri, per pianificare il vostro percorso, e carte pieghevoli di più ampio raggio, specifiche per le camminate, negli uffici turistici.
Certamente potrete anche soltanto camminare nella natura, senza seguire sentieri o piani prestabiliti.
Da qualsiasi parte si vada, ci sono sentieri e stradine di campagna, e vi assicuro che nemmeno io, pur con il mio limitato senso dell'orientamento, sono mai riuscita a perdermi.
Food & Drinks
A Bossolasco troverete la famosa Pasticceria Artigianale di Truffa, di fronte all'ufficio postale: si tratta di una pasticceria con caffè annesso, dove è possibile acquistare deliziosi cioccolatini e torte, tutti fatti in casa con ingredienti locali.
La Drogheria di Langa è invece un bel ristorante informale situato nella vecchia farmacia; i vecchi armadietti della farmacia e i colori sono stati conservati, il che dona atmosfera ed intimità.
Anche la trattoria Da Fabiana a Bossolaschetto si distingue perla buona cucina: offre gustosi piatti della tradizione sarda e tanto pesce, poi fa anche da affittacamere ed ha una simpatica fattoria di animali.
I prodotti dell'Alta Langa
L’Alta Langa non è "grandiosa" come le Basse Langhe, è una zona agricola tradizionale con una meravigliosa bellezza naturale.
Poiché le colline qui sono più ripide, l'agricoltura è più difficile e dunque l’allevamento è maggiormente praticato, con pecore, capre e mucche.
Il risultato è che da questa zona provengono formaggi deliziosi: i più conosciuti sono la Robiola, il Raschera, la Toma Piemontese e il Murazzano DOP.
Come i vini, anche i formaggi prendono spesso il nome dei paesi in cui vengono prodotti.
Il modo migliore per accompagnare questi formaggi è proprio con un buon vino di zona e con la cognà locale: una specie di composta o marmellata fatta con uva di Nebbiolo mescolata a noci, miele e frutta.
I deliziosi formaggi
Il Murazzano DOP (DOP dal 1996) è un formaggio fresco fatto con latte di pecora o una miscela di latte di pecora e di mucca.
È piccolo, tondo, con una consistenza morbida e un aroma fine; matura da 4 a 10 giorni.
Risulta dolce e delicato quando viene fatto maturare per un periodo più breve, ma sapido e intenso quando la maturazione è più lunga.
Il Murazzano viene prodotto nei 43 paesi che compongono l'Unione Montana Alta Langa e in alcuni paesi delle Basse Langhe.
In generale, ogni produttore usa una lievitazione diversa per dare alla sua produzione il suo sapore specifico.
Al formaggio possono essere aggiunti anche aromi naturali come il tartufo, il peperoncino, le erbe o il rosmarino.
La Robiola della Langa (DOP dal 1989) è fatta con latte di mucca e di pecora; le robiole sono disponibili in diverse misure, forme e dimensioni.
La crosta della Robiola rimane abbastanza soda, così da proteggerne l’interno, mentre il formaggio matura fino a raggiungere una consistenza deliziosamente liquida e setosa.
La Robiola era all’origine prodotta esclusivamente con latte di capra: oltre all'erba e alle piante, queste capre mangiavano anche more e timo selvatico che davano al prodotto il suo gusto specifico.
Molti piemontesi sono ancora contrari all'uso del latte di mucca nella sua produzione, proprio per questo motivo.
La Toma di pecora delle Langhe è un formaggio DOP che è stato inserito nell'Arca del Gusto di Slow Food.
Il formaggio riflette l'antica tradizione secondo cui tutte le fattorie dell’Alta Langa possedevano pecore; il loro latte, a volte con l'aggiunta di un po' di latte di capra, era usato per creare un formaggio chiamato tuma.
Il formaggio veniva venduto nei giorni di mercato nelle piazze di Murazzano, Bossolasco, Alba, Dogliani e Ceva.
La toma fatta oggi è ancora cilindrica e pesa tra i 200 e i 350 grammi; questo formaggio senza crosta viene consumato subito fresco, ma può avere fino ad una settimana di maturazione.
È possibile anche conservarlo in un barattolo, chiamato borniain piemontese: da qui la Toma ’n bornia (o toma dentro il barattolo).
Il formaggio può anche essere invecchiato per almeno un mese e poi messo a pezzi in un vaso di terracotta con la grappa: questa è la delicatezza locale chiamata bruss.
Naturalmente l’Alta Langa offre anche molti altri formaggi, entrate in un piccolo negozio di paese e comprate il formaggio che vi piace di più, combinato con una buona bottiglia di vino molto probabilmente vi farà provare un'esperienza indimenticabile.
Nei piccoli negozietti troverete anche gli altri prodotti artigianali delle Alte Langhe, che vi suggerisco di provare e portare a casa.
I frutti della natura
Dai molti bei boschi che coprono le colline dell’Alta Langa si può inoltre fare grande raccolta di alimenti, anche diversi fra loro.
Dai funghi porcini,e qualsiasi altro tipo di funghi, ai tartufi, alle castagne, alle bacche e ad ogni sorta di erbe selvatiche, come la menta, la valeriana e il timo.
È qui che gli apicoltori tengono i loro alveari in modo che le api possano nutrirsi di erbe, fiori e piante in fiore.
Per me non c'è niente di più bello che camminare nei prati fra le diverse specie di erbe, facendo della mia passeggiata una festa per tutti i sensi.
Nelle valli dove i boschi sono lasciati incontaminati e i ruscelli scorrono tranquilli troverete molte tracce di fauna selvatica: cervi, volpi, cinghiali, tassi e lepri.
Qui i piemontesi cacciano, soprattutto il cinghiale: è facile scorgere i gruppi di cacciatori, riconoscibili dalle pettorine arancioni, con i loro cani e le loro 4x4.
Inutile dire che se li vedete non è un buon momento per una scampagnata nei boschi.