

La mostra riunisce 32 riproduzioni fedeli delle opere del Maestro, restituite attraverso la preziosa cornice degli anni Settanta.
L’esposizione nasce dall’idea di valorizzare non soltanto i dipinti, ma anche il dialogo tra immagine e cornice, trasformando l’allestimento in un percorso evocativo e carico di suggestioni.
Dopo la tappa al Castello di Roddi, questa esposizione rappresenta un nuovo approdo nelle Langhe, rafforzando il legame dell’Archivio Palumbo con il territorio.
L’iniziativa si inserisce in una sequenza di oltre 30 mostre dal 2019, che hanno saputo richiamare migliaia di visitatori e offrire un’occasione di riflessione collettiva sul linguaggio simbolico del Maestro.
Accanto alle riproduzioni delle opere, trovano spazio una selezione di cornici originali anni ’70, insieme a stampe certificate curate dal figlio Claudio Palumbo e dal grafico Armando Loria con la Co.Lo.Ro. di Cuneo.
Questi elementi contribuiscono a creare un contesto visivo che rievoca l’atmosfera dell’epoca, rendendo la visita un’esperienza immersiva e coerente.
La mostra è accompagnata dal volume Percorso antologico del Maestro Francesco Paula Palumbo (Edizioni Co.Lo.Ro., 2020), che permette di ampliare lo sguardo e comprendere meglio i nuclei tematici e simbolici dell’opera.
Francesco Paula Palumbo nacque a Taranto nel 1917 e visse a lungo a Torino, dove si spense nel 2008.
La sua carriera fu segnata da più di 200 premi e riconoscimenti, con esposizioni in Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto.
Il suo stile simbolico e universale, sempre riconoscibile, ha attraversato il Novecento senza legarsi rigidamente a correnti o tendenze, dando vita a un linguaggio pittorico capace di suscitare riflessioni intime e nuove consapevolezze.