Dal 10 Dicembre 2025
al 14 Dicembre 2025
Timeless Monferrato Art Project

Una mostra che unisce pietra, luce e memoria, invitando a camminare dentro la terra come fosse un racconto vivo

Il Castello dei Paleologi di Acqui Terme si trasforma in un ambiente di soglia: un luogo dove la storia sedimentata nelle pietre incontra la vibrazione dell’arte contemporanea.

Dal 25 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026, prende vita la seconda edizione di Timeless Monferrato Art Project, ideata e curata da Viola Cafuli e Germano Leporati.

Il tema: terra

Una parola che si apre in più direzioni: è materia primigenia, orizzonte culturale, radice dell’identità. È ciò che resta e ciò che promette, ciò che respira sotto i piedi e ciò che racconta storie molto più antiche dell’uomo che la calpesta.

Il percorso espositivo invita a una discesa in questa pluralità di significati, attraverso le installazioni immersive di Davide Cedolin e Drop Kollektiv.

Video, suono e luce abbandonano la funzione decorativa: diventano mezzi di scavo, penetrano le mura e ne svelano l’intimità.

Ogni sala del castello si fa organismo, ogni volta diverso, dove la materia risponde alla luce, e il silenzio del passato assorbe le frequenze del presente.

Dialogo tra epoche

La mostra si sviluppa come un’esperienza sensoriale che non interrompe la memoria del luogo ma la rilancia, trasformandola in movimento.

Timeless fa della coesistenza fra mondi la sua cifra: il castellum medievale costruito nell’XI secolo, già dimora dei vescovi-conti e poi dei Paleologi del Monferrato, si offre come una struttura che non si oppone al tempo ma lo raccoglie.

Gli ambienti, un tempo funzionali al potere feudale o alla difesa militare, diventano oggi terreno per un ascolto diverso: l’ascolto della materia, delle stratificazioni, dell’aria che passa fra i secoli.

Arte site-specific

È arte site-specific, ma in un senso pieno: nasce per dialogare con lo spazio, senza forzarlo.

Come affermano i curatori, l’obiettivo è instaurare un rapporto non solo visivo ma percettivo con l’ambiente, restituendo al pubblico un senso di comunione profonda con il territorio e con il tempo che lo abita.

La terra diventa così un medium, una voce muta che interroga il visitatore sulle sue appartenenze e le sue radici.

Timeless è una soglia, un interstizio fra epoche, un progetto che non si esaurisce nelle opere ma vive nel percorso che lo spettatore attraversa, nel movimento dei suoi sensi, nella risonanza che lascia dietro di sé.