

L’utopia della felicità trasforma il teatro in spazio filosofico, dove il desiderio di felicità viene osservato con lucidità senza sofismi.
Il pensiero filosofico attraversa la storia, da Aristotele a Nietzsche, per interrogare se la felicità sia davvero un dovere o piuttosto un’apertura al mistero, all’altro, all’imprevisto.
Ogni parola diventa riflessione, perché la felicità — spesso ridotta a formula o consumo — può tornare a essere un incontro con ciò che non si conosce.
Lo spettacolo si fa incontro, restituendo al pubblico una serata di pensiero critico che richiama l’interiorità con eleganza e profondità.
La nuova stagione del Teatro Colosseo si presenta come un palcoscenico vivo, in cui oltre cinquanta titoli intrecciano linguaggi diversi e rispondono a pubblici differenti.
Al centro della proposta c’è un’idea di pop theatre che non si limita a essere intrattenimento leggero, ma diventa specchio del presente, unendo profondità e leggerezza, musica e riflessione, comicità e prosa.
La direzione artistica di Claudia Spoto imprime al cartellone una visione chiara: rendere il teatro uno spazio quotidiano, accessibile e al tempo stesso capace di ospitare esperienze intense e complesse.
Accanto alla comicità, che resta uno dei fili conduttori più amati dal pubblico, trovano spazio spettacoli di forte impatto narrativo.
La musica arricchisce il cartellone con concerti che spaziano dall’intimità cantautorale al grande spettacolo, mentre non mancano incursioni nella filosofia, nella scienza e nella divulgazione, a confermare la vocazione del Colosseo come luogo aperto e trasversale.
Il percorso, che si snoda da settembre ad aprile, disegna così una mappa culturale che intreccia intrattenimento e pensiero, portando sulla scena un ventaglio di esperienze che si rispecchiano nella città e nei suoi spettatori.