Numerosi anche quest’anno i titoli che colorano un cartellone ricchissimo e che continuerà a popolarsi con personaggi e proposte a cui non rinunciare.
Qualità e valore sono il presupposto necessario al lavoro di programmazione e scelta curato dalla direzione di Claudia Spoto, in un patto di fiducia stretto da molti anni con il pubblico di Torino e non solo.
Ne è prova il costante aumento di spettatori affezionati che vivono il Teatro Colosseo come un luogo di appartenenza, di incontri, di scambi culturali.
Un teatro vivo, vitale, accogliente, aperto sempre alle novità e a nuovi stimoli.
Il programma vede il ritorno di alcune grandi compagnie internazionali a Torino dopo molti anni di assenza.
Le stelle brillano in una stagione che si distingue per la qualità e la varietà degli spettacoli.
Gli organizzatori hanno lavorato intensamente per portare sul palco alcuni dei nomi più prestigiosi della scena, spaziando tra teatro, musica, danza, musical e spettacoli interdisciplinari.
Questo impegno riflette la volontà di essere un punto di riferimento culturale non solo a livello locale, ma anche nazionale.
Chiosa Claudio Spoto:
Un ringraziamento speciale va agli spettatori e a tutte le realtà con cui si collabora per rendere possibile questa straordinaria avventura, si spera di poter accompagnare il pubblico in una stagione ricca di magia e meraviglia, dove ogni spettacolo sarà un viaggio indimenticabile nel mondo dell’immaginazione.
Charlotte Spettacoli
Il filosofo e saggista Umberto Galimberti arriva al Teatro Colosseo con una conferenza-spettacolo per affrontare il tema dell’amore e della relazione.
L’amore è considerato la categoria della vita, ma comporta una condizione di gratuità. Oggi mancano le condizioni dell’amore perché, secondo l’autore, la gratuità è derisa e vista con sufficienza, come qualcosa di patetico.
L’amore è prevalentemente vissuto come passione, come fatto transitorio. Nel nostro tempo si è sviluppato un concetto terrificante di libertà, dove la libertà non è vista come facoltà di compiere delle scelte, ma come revocabilità di tutte le scelte.
L’autore si interroga su che biografie si costruiscono e che amori si consolidano.
Paradossalmente, si aggiunge che oggi non è importante rendere facili i divorzi, ma rendere difficilissimi i matrimoni.