Michela Murgia
Veronica Cruciani
Anna Della Rosa
Michela Murgia racconta una storia ambientata in un paesino immaginario della Sardegna, dove Maria all’età di sei anni viene data a fill’e anima a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che all’occasione fa l’accabadora.
La parola, di tradizione sarda, prende la radice dallo spagnolo acabar che significa finire, uccidere; Bonaria Urrai aiuta le persone in fin di vita a morire.
Maria cresce nell’ammirazione di questa nuova madre, più colta e più attenta della precedente, fino al giorno in cui scopre la sua vera natura. È allora che fugge nel continente per cambiare vita e dimenticare il passato, ma pochi anni dopo torna sul letto di morte della Tzia.
L’accudimento finale è uno dei doveri dell’essere figlia d’anima, una forma di adozione concordata tra il genitore naturale e il genitore adottivo.
La “Bella Stagione” 2024/2025 propone dieci serate di prosa, a cui si aggiungono ben otto serate fuori abbonamento a prezzo ridotto, per una programmazione di livello che porterà a Bra – tra stupore, risate, grandi classici e novità – personaggi quali Arturo Brachetti, Fabio Troiano, Massimo Dapporto, Le sorelle Marinetti, Max Pisu e Vittoria Belvedere, oltre che registi del calibro di Gioele Dix, Enrico Maria Lamanna e Veronica Cruciani, solo per citarne alcuni.
Accanto al teatro, anche la musica torna ad essere grande protagonista, tra concerti (con la partecipazione di grandi cori), musical e un omaggio a Paolo Conte.