Dal 02 Gennaio 2025
al 03 Gennaio 2025
Mostra: Ottavio e Gea Baussano – artisti al Palio di Asti

Esposizione dedicata a Ottavio Baussano e alla figlia Gea, che, con con il padre negli anni ’30 e poi dagli anni ’60, hanno contribuito alla iconografia del Palio

Dal 14 giugno 2024 al 16 maggio 2025, il Museo del Palio di Via Cardinal Massaia (Palazzo Mazzola) ospiterà la mostra che celebra il padre e la figlia che diedero un’iconografia al Palio.

È esposta anche l’enorme lunetta, raffigurante San Secondo, che durante gli anni ’30 faceva bella mostra di sé sopra la tribuna reale al Palio di Asti.

Questa opera di Ottavio Baussano (1898 – 1970) è uno dei pezzi forti dell’esposizione inaugurata venerdì scorso al Museo del Palio di Asti, in collaborazione con il borgo Santa Maria Nuova.

La mostra

L’esposizione è dedicata a Ottavio Baussano e alla figlia Gea, che, con il padre negli anni ’30 e poi dagli anni ’60, hanno contribuito alla iconografia della festa.

Ottavio Baussano

Ottavio Baussano, infatti, con il podestà di Asti Vincenzo Buronzo, richiamò in vita e carico di nuovi significati l’antica Corsa del Palio, interrotta nella seconda metà del XIX secolo.

Nel 1929, Ottavio realizzò un primo manifesto della Corsa e nel 1930 realizzò le lunette delle tribune.

In collaborazione con il pittore Domenico Gaido, dipinse i pannelli in legno del carroccio e realizzò bozzetti di bandiere e costumi per la sfilata.

Fu anche l’autore dei manifesti del 1932 e del 1934, dando una forte caratterizzazione dell'”immagine” del Palio di quel periodo.

Gea Baussano

Gea Baussano, scomparsa nel 2014, portò avanti la narrazione della nostra Festa.

È stata autrice di undici sendalli dal 1967 al 1982, dipingendo proprio il primo Palio della ripresa.

Sua la firma sui drappi del 1967 (Palio vinto da Don Bosco – Viatosto), nel 1968 (San Pietro), nel 1969 (San Pietro), nel 1970 (Torretta – Santa Caterina) – drappo esposto proprio al Museo del Palio – nel 1971 (Don Bosco – Viatosto), nel 1973 (San Pietro), nel 1974 (Canelli), nel 1976 (Torretta), nel 1977 (Cattedrale), nel 1980 (Don Bosco – Viatosto) e nel 1982 (San Secondo).

La pittrice è anche l’autrice dell’affresco che rappresenta Guelfi e Ghibellini nella sala consiliare del Comune di Asti, di cui sono esposti in mostra alcuni disegni preparatori.

L’esposizione, con la presenza di dipinti, disegni, bozzetti, bandiere, gonfaloni e sculture di questi due artisti, intende valorizzare la loro opera molto spesso dimenticata.

Il museo del Palio di Asti

Asti è una città medievale intrinsecamente legata al Palio, una corsa di cavalli che ha attraversato otto secoli di gloria e declino, riflettendo le vicissitudini cittadine.

Il Palio mantiene intatti i suoi elementi distintivi: la competizione, la passione, il legame con il Santo patrono e un forte valore identitario.

Il Museo del Palio di Asti offre un percorso che racconta la storia della corsa e della città, con esposizioni permanenti e mostre temporanee che esplorano le diverse sfaccettature di questo antico rito collettivo.

Archivio Storico

L’Archivio Storico del Comune di Asti è un’importante istituzione che conserva la memoria storica della città e del territorio.

Custodisce tutta la documentazione comunale prodotta e ricevuta nel corso dei secoli, dal secolo X fino al XXI secolo.

Tra i documenti preziosi conservati si annoverano i codici manoscritti medievali (come il Codex Astensis e Codex Statutorum), le pergamene decorate con sigilli, le deliberazioni pubbliche a partire dal XIV secolo e il fondo cartografico dal XVII secolo.

L’Archivio include anche gli archivi aggregati dei comuni soppressi e archivi privati di alto valore storico e culturale.

Di grande rilievo è la raccolta dei manifesti, realizzati dal XVI secolo in poi.

Infine, un nucleo significativo è rappresentato dalla Fototeca, che raccoglie oltre 300.000 fotografie, documentando eventi, personaggi e ambienti dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri.