Dal 08 Novembre 2025
al 08 Novembre 2025
La telefonata con Domenico Procacci
Un incontro vivace e pieno di nostalgia, dove due protagonisti della storia del tennis italiano mostrano che anche una semplice telefonata può diventare racconto, leggenda e risata condivisa
Due leggende del tennis italiano, un’amicizia che dura da cinquant’anni e un dialogo che continua a far sorridere e riflettere.
Adriano Panatta e Paolo Bertolucci arrivano alla Fondazione Mirafiore con La telefonata, incontro ispirato all’omonimo podcast di successo prodotto da Fandango.
Un’occasione per rivivere, con leggerezza e complicità, una stagione irripetibile dello sport italiano e per riscoprire il valore autentico dell’amicizia che nasce sul campo e resiste al tempo.
Amicizia e memoria sportiva
Seduti alla cattedra della Fondazione, Panatta e Bertolucci racconteranno la genesi del progetto, presenteranno il loro nuovo libro e ripercorreranno i momenti più intensi della loro carriera.
La telefonata è molto più di una semplice chiacchierata tra amici: è un viaggio a due voci che attraversa mezzo secolo di tennis, restituendo con ironia e intelligenza lo spirito di un’epoca in cui lo sport era anche racconto di vita.
Dalla Coppa Davis del 1976, simbolo di una stagione leggendaria, alle sfide con i grandi del tennis mondiale, i due protagonisti offriranno un mosaico di ricordi, battute e riflessioni sul significato di sportività, rispetto e complicità.
La squadra e il racconto
A dialogare con loro ci sarà Domenico Procacci, produttore, fondatore di Fandango e regista della serie TV Una Squadra, che ha riportato sullo schermo la magia del tennis italiano tra il 1976 e il 1980, quando l’Italia era davvero la squadra da battere nel mondo.
Sotto la sua guida, il confronto tra Panatta e Bertolucci diventa un piccolo spettacolo dal vivo, dove memoria e ironia si intrecciano con l’arte del racconto.
Oltre lo sport
Con la loro verve irresistibile e il loro modo unico di raccontare, Panatta e Bertolucci trasformano un semplice dialogo in un ritratto umano e affettuoso dello sport e dell’amicizia.
Un incontro che è insieme spettacolo, memoria e intesa, dove il tennis diventa metafora di vita condivisa e la parola torna a essere gioco, confidenza e libertà.
La rassegna
Un invito semplice e insieme impegnativo: esserci, informarsi, partecipare.
Fino al 18 aprile, con epilogo nella tradizionale Passeggiata resistente del 25 aprile, il teatro della Fondazione Mirafiore, immerso tra le vigne di Serralunga d’Alba, torna a essere casa del pensiero critico, della memoria e del dialogo civile.
Una nuova edizione del Laboratorio di Resistenza permanente rinnova l’appello alla partecipazione e alla riflessione.
Coltivare la complessità, custodire il dubbio, difendere la bellezza del confronto
così la direttrice Paola Farinetti ha sintetizzato la rotta, richiamando l’idea di libertà come partecipazione.
Proprio #partecipazione è la parola-guida di questa stagione, con 24 incontri in orario preserale.
Un calendario intenso, aperto da un prologo con il cardinale Gianfranco Ravasi, seguito dalla presentazione del primo romanzo di Oscar Farinetti, La regola del silenzio, introdotto in dialogo con Giulia Ichino, editor di Bompiani.
Due momenti che hanno dato il via a un percorso condiviso: quello di una comunità che sceglie di restare vigile, curiosa, attenta.
Laboratorio di resistenza permanente
Il Laboratorio di Resistenza permanente nasce per attualizzare i valori della Resistenza storica, adattandone il significato e l’eredità morale alle sfide contemporanee.
Nel corso dell’anno, il teatro della Fondazione ospita incontri, letture, spettacoli e dibattiti sui grandi temi del vivere civile.
Giornalisti, uomini e donne di cultura, scienza, economia e politica si alternano in un confronto aperto e intergenerazionale.
Questa rassegna è divenuta, dopo anni di attività, una vera comunità del pensiero, che si ritrova ogni settimana per indagare la contemporaneità, riflettere sui valori da proteggere e rinnovare l’impegno civile attraverso linguaggi accessibili a tutti.