Dal 06 Settembre 2025
al 07 Settembre 2025
Immagini del silenzio: l’avventurosa storia del cinema muto torinese

Una mostra all’aperto celebra le origini del cinema muto con immagini storiche e contenuti video

In occasione della risistemazione e riapertura del sentiero delle Ripe, collegamento pedonale che unisce Dogliani Borgo a Dogliani Castello, il Comune di Dogliani ha organizzato l’allestimento della mostra diffusa  a cura del Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Una selezione di immagini tratte dall’omonima grande mostra del 2006 alla Mole Antonelliana.

La mostra sarà visitabile dal 16 maggio al 30 settembre.

Il cinema muto torinese lungo il sentiero delle Ripe

Un omaggio alla stagione del muto torinese, ai registi, attori e tecnici che contribuirono all’affermazione di Torino come capitale della cinematografia italiana dell’epoca.

Durante gli anni Dieci, operano nel capoluogo piemontese le case di produzione più importanti (S.A. Ambrosio, Itala Film, Film Artistica “Gloria”, Pasquali & C., Savoia Film, ecc.), lavorano personalità di spicco come Giovanni Pastrone, Segundo de Chomón, Mario Caserini, Luigi Maggi, e vengono girati i grandi film che porteranno la cinematografia italiana alla fama internazionale.

Scene leggendarie e immagini immortali

Le fotografie di scena e di set in esposizione, provenienti dal Museo del Cinema, documentano produzioni celebri: dalle comiche ai film storici come Spartaco, L’epopea napoleonica, e naturalmente Cabiria, il kolossal di Pastrone che segna l’apice espressivo e tecnico del cinema muto torinese.

Le immagini mostrano scene di massa, scenografie imponenti, architetture teatrali che restituivano la dimensione spettacolare e l’impegno produttivo dell’epoca.

Il percorso espositivo all’aperto si compone di 12 pannelli fotografici di grandi dimensioni: dal Cinema Multilanghe (Piazza Gorizia), si attraversa il sentiero delle Ripe fino al Belvedere di Castello, passando per il locale “Ciancè” e terminando nella Chiesetta del Ritiro, con 9 fotografie inedite da Cabiria.

Nel 1914, Pastrone realizza Cabiria, il primo kolossal italiano, celebre per le sue scenografie monumentali, costumi fastosi, effetti speciali pionieristici e durata superiore alle tre ore.

Nel cast, la diva Italia Almirante e Bartolomeo Pagano (Maciste); tra i tecnici, si distingue Giovanni Tomatis, originario di Dogliani.

Giovanni Tomatis, da Dogliani alla leggenda di Cabiria

Tomatis, noto come operatore cinematografico e fotografo, si trasferisce a Torino e lavora come conducente di carri per la Compagnia dei Docks Piemontesi, dove viene notato da Segundo de Chomón, assistente di Georges Méliès, che lo introduce alla fotografia cinematografica.

Diventa uno dei primi operatori dell’Itala Film, attivo fino al 1921, con una parentesi alla Tiber Film, collaborando a film comici come quelli della serie Cretinetti e Maciste, e ai kolossal Cabiria e La caduta di Troia.

Nonostante le offerte estere, scelse una vita semplice, restando a Torino e poi a Dogliani, dove morì nel 1959.

All’interno della Chiesetta del Ritiro, saranno presenti anche contenuti video:

  • Optogramma | dalle fotografie di Giovanni Tomatis di Luca Delpiano.
  • Inaugurazione della Tramvia Elettrica Dogliani-Monchiero (Tomatis, 1923).
  • Clip dalla Cineteca del Museo del Cinema di Torino tratte da:
    Cabiria (Pastrone, Itala Film, 1914) [tempio di Moloch, Annibale, sogno di Sofonisba];
    Maciste (Denizot, Borgnetto, Itala Film, 1915) [proiezione di Cabiria al cinema Excelsior, foto: Battagliotti, Tomatis].

Le immagini del silenzio non sono solo testimonianze storiche, ma documenti visivi di grande valore estetico, che rivelano la ricchezza espressiva del cinema e della fotografia delle origini.