Dal 27 Aprile 2026
al 02 Maggio 2026
Il viaggio di Pavese

Un percorso simbolico e letterario che trasforma il gesto del leggere in un atto di conoscenza e quello dello scrivere in un’esperienza di libertà interiore

La mostra nasce come un viaggio ideale dentro l’universo formativo e spirituale di Cesare Pavese, un cammino che non si misura in chilometri ma in pagine, segni e parole.

Lontano dal mito del viaggio geografico, il percorso propone un itinerario simbolico nella sua educazione sentimentale e intellettuale, dal banco di scuola fino ai quaderni di appunti, alle prime traduzioni, ai libri annotati a matita.

Il visitatore è guidato attraverso una narrazione che ricostruisce il modo in cui Pavese imparò a leggere e a scrivere non solo come gesti tecnici, ma come atti di pensiero e di vita.

Imparare di nuovo a leggere, imparare di nuovo a scrivere

Il filo conduttore dell’esposizione è l’invito a ri-imparare a leggere e a scrivere, un motto che diventa chiave di lettura per comprendere il senso profondo della formazione pavesiana.

Abbecedari, manuali scolastici, quaderni e antichi testi didattici diventano strumenti per tornare all’origine della parola, per ricordare che la cultura nasce da un esercizio costante di attenzione.

L’allestimento mostra come la lettura, per Pavese, non fosse un atto di svago ma una disciplina dell’anima, un modo di costruire la propria identità e di misurarsi con la solitudine e la memoria.

Il valore della parola

In ogni sezione emerge la centralità della parola scritta come forma di resistenza e di conoscenza.

Nei manoscritti, nei quaderni e nei documenti esposti si avverte la tensione di uno scrittore che cercava nella lingua una patria possibile, una casa interiore in cui abitare.

Ogni oggetto diventa una soglia tra l’infanzia e la maturità, tra l’apprendimento e la creazione, tra il silenzio e il bisogno di dire.

Il percorso invita a fermarsi, a leggere lentamente, a restituire alla parola la sua densità morale ed estetica, così come Pavese insegnava nei suoi scritti e nei suoi diari.

Un dialogo tra memoria e formazione

La mostra, curata dal collezionista Claudio Pavese, intreccia fonti originali, testi scolastici e testimonianze biografiche, rivelando come la vita dello scrittore sia stata segnata da un continuo confronto tra studio, disciplina e immaginazione.

Ne scaturisce il ritratto di un uomo che fece della cultura un destino e della memoria una forma di viaggio, senza mai lasciare davvero la propria terra.