Dal 03 Giugno 2026
al 08 Giugno 2026
Il Leviatano e le Sirene

Una grande mostra temporanea che fonde reperti unici, ricerca scientifica e suggestione visiva, portando ancora una volta al centro della scena le meraviglie del passato astigiano

Prorogata fino a dicembre 2026 la grande mostra temporanea che riunisce una delle più importanti collezioni di fossili di cetacei in Europa, con reperti rari a livello internazionale che arricchiscono il percorso permanente.

Il progetto racconta l’Astigiano come territorio di eccellenza geo-paleontologica, tra i più rilevanti del continente.

In epoca pliocenica, tra 5,3 e 2,6 milioni di anni fa, questa zona era in parte ricoperta da un mare che occupava tutta la Pianura Padana, lasciando in eredità reperti di grande fascino e interesse.

Tra le meraviglie terrestri dell’epoca: rinoceronti, mastodonti, tigri dai denti a sciabola, macachi, oggi associate ad ambienti tropicali come la Florida o l’India, eppure vissute qui.

Capolavori fossili

Protagonista assoluto è il capodoglio di Vigliano, lungo circa dieci metri e unico esemplare al mondo di capodoglio pliocenico, presentato dopo dieci mesi di restauro.

Alla scoperta nel 1929 fu scambiato per lo scheletro di un serpente di mare.

Accanto al capodoglio, per la prima volta esposti: il dugongo di Montiglio e un zifide scoperto nel 1954 nei dintorni di Vigliano d’Asti.

Rimane esposta la balena Tersilla, reperto unico e la più antica balena del Mediterraneo, ritrovata a Moleto.

La balenottera di Montafia e il delfino di Camerano Casasco sono invece tornati alla collezione permanente.

Obiettivi e collaborazioni

L’allestimento punta a valorizzare questi reperti unici e supportare la candidatura del Parco Paleontologico Territoriale Astigiano a Patrimonio Unesco.

L’esperienza immersiva è completa di un video sul ritrovamento del capodoglio e di un paleo-videogame che trasporta i visitatori nei panni di Mary Anning, tra onde virtuali e suoni marini.

La mostra è frutto di una collaborazione tra Parco Paleontologico Astigiano, Distretto Paleontologico, Università di Torino, Comune di Asti, Regione Piemonte e fondazioni locali, con coordinamento scientifico di Graziano Delmastro, Piero Damarco, Michelangelo Bisconti e Alessandra Fassio.