Dal 18 Dicembre 2024
al 22 Dicembre 2024
Giuseppe Penone: Impronte di luce
La mostra esplora il tema dell’impronta nella natura attraverso oltre cento opere dell’artista torinese, dall’Arte Povera agli ultimi lavori
La Fondazione Ferrero di Alba presenta, da sabato 26 ottobre 2024 a domenica 16 febbraio 2025, la mostra Giuseppe Penone. Impronte di luce.
Si tratta di un’ampia antologica dedicata al lavoro di uno dei più grandi protagonisti dell’arte contemporanea internazionale.
È stata pensata appositamente per gli spazi della Fondazione.
L’esposizione e il curatore
L’esposizione è curata da Jonas Storsve, in collaborazione con l’artista.
Riporta oltre cento opere, creando un racconto visivo della ricca produzione artistica di Giuseppe Penone (Garessio, 1947).
La mostra esplora la sua produzione dagli anni Sessanta sino a oggi.
Filo rosso della mostra è il tema dell’impronta: questo soggetto è privilegiato nella ricerca dell’artista e si ritrova in tutta la sua produzione.
Dall’opera Alpi Marittime del 1968, prima sperimentazione del contatto diretto tra corpo e bosco, fino alla serie Impronte di luce (2022 – 2023).
Quest’ultima viene presentata per la prima volta in Italia proprio in questo contesto.
Percorso espositivo e tecniche artistiche
Il percorso espositivo approfondisce il tema dell’impronta.
Si espande dal disegno alla fotografia, dalla modellazione all’intaglio.
Un compendio accurato della vasta selezione di generi e tecniche affrontati dall’artista.
Il motivo dell’impronta diviene, per Giuseppe Penone, sinonimo di contatto tra superfici differenti.
Trova la sua manifestazione ideale nella natura, intesa come ecosistema globale in cui ogni elemento è parte integrante, dall’essere umano alle foglie, dagli alberi alla terra.
Catalogo della mostra
Completa il progetto espositivo il catalogo illustrato edito da Skira.
Questo raccoglie le immagini di tutte le opere in mostra e i saggi a firma dell’artista e del curatore.
Si affiancano i contributi di Jean-Christophe Bailly, Olivier Cinqualbre, Carlo Ossola e Francesco Guzzetti, responsabile del coordinamento scientifico della mostra.
Proiezione del documentario
Per tutta la durata della mostra, nell’auditorium della Fondazione sarà visibile il documentario La memoria dei fluidi. Giuseppe Penone scultore di Giampaolo Penco (Italia, 2012).
Il film ha una durata di 60’ e sarà proiettato dal mercoledì alla domenica alle ore 16 e alle ore 17.
La proiezione è gratuita, il pubblico può accedere all’auditorium direttamente dalle sale espositive.
Giuseppe Penone
Nato a Garessio nel 1947, Giuseppe Penone vive e lavora a Torino, dove tiene le sue prime mostre tra il 1968 e il 1969, emergendo come uno dei protagonisti dell’Arte Povera.
Nella sua arte, il processo di creazione diventa parte integrante dell’opera.
Le azioni compiute dall’artista, in rapporto dialettico con quelle naturali, danno forma alla materia.
L’albero, che lui definisce come “idea prima e più semplice di vitalità, di cultura, di scultura”, è un elemento centrale nel suo lavoro.
Penone ha rappresentato l’Italia alla 52ª Biennale di Venezia del 2007 e ha tenuto mostre personali in importanti istituzioni italiane e internazionali.