

La curatrice Anna Virando e il Direttivo del Musarmo sono lieti di invitarVi all’inaugurazione della mostra: “Giuseppe Manzone Testimonianze” sabato 14 settembre alle 17:00.
La mostra propone opere dell’artista astigiano fra cui disegni, olii.
Opere che vogliono ricordare l’attività di un grande protagonista del Novecento del territorio piemontese.
Si ringraziano: il Lions Club Costigliole per il generoso contributo, i collezionisti che hanno messo a disposizione le proprie opere e tutti coloro che hanno collaborato all’organizzazione dell’evento.
La mostra rimarrà aperta fino al 3 novembre, sabato e domenica dalle 15.30 alle 18.
Manzone (Asti 1887), rivestì un ruolo di rilievo nel panorama piemontese del Novecento, tanto da essere invitato a mostre ed eventi prestigiosi come la Biennale di Venezia ed esposizioni internazionali.
Fu un abile ritrattista e fu considerato un “cantore” del paesaggio astigiano.
I primi rudimenti pittorici li apprese nello studio del pittore Arri.
Nel 1901 si iscrive all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Sono per Manzone anni stimolanti e formativi anche fuori dall’ambito accademico, grazie al vivace clima culturale della città e per gli incontri e le amicizie che stringe.
Nel 1910 espone per la prima volta alla mostra “Amici dell’arte” a Torino, riscuotendo un discreto successo.
La sua formazione prosegue a Firenze con la borsa di studio del Municipio di Asti.
Nel 1913 torna definitivamente ad Asti e sposa Felicita Michelina Amerio, maestra elementare conosciuta nello studio di Arri, da cui avrà due figli.
Prende parte alle collettive dell’area piemontese e a numerose rassegne nazionali: nel 1914, su invito di Felice Casorati, partecipa alla Biennale di Venezia dove gli venne assegnata un’intera parete espositiva.
Negli anni Venti riceve numerosi riconoscimenti e dedica la sua attenzione anche verso soggetti ispirati al Monferrato, al suo paesaggio e al piccolo mondo della provincia astigiana.
Per anni si dedicò esclusivamente al ritratto, intervallando alcuni affreschi al Salone della Camera di Commercio e l’Ospedale di Asti.
Dopo questo primo periodo ritrattista, sposò a pieno la rappresentazione paesaggistica dell’astigiano.
Le sue immagini pittoriche raffigurano un paesaggio pieno di luce su cui si muovono personaggi di vita contadina.
Una pittura chiara, fresca ed arioso che rivela il profondo amore per la propria terra.
Nel 1966 la città di Asti gli dedica al Battistero di San Pietro una mostra antologica; nel 1968 a Torino per i suoi 80 anni espone alla galleria L’Approdo.
Manzone partecipa con regolarità a numerose collettive locali e nazionali. Scompare nel 1983 all’età di 96 anni.