
Dal 24 Maggio 2025
al 24 Maggio 2025
Festival della tv: Passa dal BSMT
Un incontro su come si costruisce una community attraverso la voce e l’autenticità
Il BSMT è diventato un fenomeno culturale: un luogo fisico e virtuale in cui passano storie, idee e personaggi.
Il suo ideatore Gianluca Gazzoli dialoga con Roberto Pavanello per esplorare il valore del racconto audio-visivo nel tempo della velocità.
Una voce per raccontare chi siamo
Da creator a conduttore, Gazzoli ha costruito un modo personale di fare narrazione: attraverso l’ascolto.
Il podcast diventa uno spazio di incontro, di empatia, di scoperta. Ogni intervista è un viaggio nella biografia degli ospiti, con spontaneità e profondità.
Dietro la viralità, la cura
Il dialogo verte anche sul lavoro dietro le quinte: l’allestimento, la regia, il ritmo, la musica.
Perché anche un podcast richiede artigianalità.
E perché la cura dei dettagli fa la differenza nel tempo della superficialità.
Il festival
Dal 23 al 25 maggio 2025, Dogliani, nel cuore delle Langhe, ospita la quattordicesima edizione del Festival della TV, appuntamento divenuto punto di riferimento nazionale per il dibattito sui media, la comunicazione e il ruolo della tecnologia nella società.
La cittadina piemontese si trasforma per tre giorni in un laboratorio culturale a cielo aperto, in cui il confronto tra idee, formati narrativi, modelli di informazione e esperienze umane crea uno spazio condiviso di riflessione, scambio e ascolto.
In un contesto storico segnato da accelerazione digitale, iperconnessione e crescente polarizzazione sociale, il festival propone una pausa di senso: un invito a ripensare ciò che ci unisce davvero.
Ritrovarsi, oltre la connessione
Il tema del 2025 è Ritrovarsi, parola densa che segna un ritorno a ciò che è autentico, tangibile, umano.
Se oggi disponiamo di strumenti straordinari per essere costantemente connessi, ci accorgiamo sempre più spesso che manca la profondità del contatto, la verità dello scambio, la presenza fisica dell’altro.
Quello che sembrava la cura alla solitudine – l’universo dei social, delle piattaforme, delle identità virtuali – rischia di trasformarsi in un meccanismo che isola, semplifica, frammenta.
In questo contesto, ritrovarsi non significa solo rivedersi, ma anche riconoscersi, rallentare, condividere esperienze vere, non costruite per essere consumate da uno schermo.
Media, tecnologia e realtà
Il Festival della TV si interroga sul rapporto tra tecnologia e realtà, tra strumenti digitali e esperienza vissuta, chiedendosi se i mezzi che utilizziamo per rappresentare il mondo stiano diventando fini a sé stessi.
Rimettere al centro la comunità reale, riconsiderare la scala dei valori, significa invertire la tendenza che ci vuole spettatori permanenti della nostra stessa vita, in una narrazione continua ma superficiale.
C’è bisogno di profondità, di contraddittorio, di racconti lenti che resistano alla velocità della notifica e del feed.
Nel riconoscere la potenza trasformativa della tecnologia, il festival lancia un monito: usiamola per potenziare la realtà, non per sostituirla.
Dogliani, per tre giorni, si fa simbolo di questo riscatto narrativo, dove la presenza, la parola detta, l’ascolto reciproco diventano strumenti per costruire un futuro condiviso.