
Dal 24 Maggio 2025
al 24 Maggio 2025
Festival della tv: Le grandi biografie: da Marchionne a Miuccia Prada
Un incontro che unisce giornalismo, letteratura e cultura d'impresa nel segno del racconto
Le biografie d’impresa non sono solo storie di successo economico, ma anche cronache intime di scelte, visioni e cadute.
Raccontare figure come Sergio Marchionne o Miuccia Prada significa esplorare l’identità italiana attraverso le sue eccellenze.
Raccontare il potere
Con la precisione del reporter e la sensibilità dello scrittore, Tommaso Ebhardt, managing editor di Bloomberg, narra i protagonisti che hanno trasformato aziende e stili di vita.
Con lui, il giornalista e conduttore radiofonico Emilio Targia, per un confronto sulle sfide del biografare e sull’arte di restituire la complessità di una persona.
Storie che parlano al presente
Dalla Fiat a Luxottica, dalla moda alla finanza, l’incontro attraversa mondi diversi per mostrare come la narrazione biografica possa diventare strumento di comprensione della società contemporanea.
Il festival
Dal 23 al 25 maggio 2025, Dogliani, nel cuore delle Langhe, ospita la quattordicesima edizione del Festival della TV, appuntamento divenuto punto di riferimento nazionale per il dibattito sui media, la comunicazione e il ruolo della tecnologia nella società.
La cittadina piemontese si trasforma per tre giorni in un laboratorio culturale a cielo aperto, in cui il confronto tra idee, formati narrativi, modelli di informazione e esperienze umane crea uno spazio condiviso di riflessione, scambio e ascolto.
In un contesto storico segnato da accelerazione digitale, iperconnessione e crescente polarizzazione sociale, il festival propone una pausa di senso: un invito a ripensare ciò che ci unisce davvero.
Ritrovarsi, oltre la connessione
Il tema del 2025 è Ritrovarsi, parola densa che segna un ritorno a ciò che è autentico, tangibile, umano.
Se oggi disponiamo di strumenti straordinari per essere costantemente connessi, ci accorgiamo sempre più spesso che manca la profondità del contatto, la verità dello scambio, la presenza fisica dell’altro.
Quello che sembrava la cura alla solitudine – l’universo dei social, delle piattaforme, delle identità virtuali – rischia di trasformarsi in un meccanismo che isola, semplifica, frammenta.
In questo contesto, ritrovarsi non significa solo rivedersi, ma anche riconoscersi, rallentare, condividere esperienze vere, non costruite per essere consumate da uno schermo.
Media, tecnologia e realtà
Il Festival della TV si interroga sul rapporto tra tecnologia e realtà, tra strumenti digitali e esperienza vissuta, chiedendosi se i mezzi che utilizziamo per rappresentare il mondo stiano diventando fini a sé stessi.
Rimettere al centro la comunità reale, riconsiderare la scala dei valori, significa invertire la tendenza che ci vuole spettatori permanenti della nostra stessa vita, in una narrazione continua ma superficiale.
C’è bisogno di profondità, di contraddittorio, di racconti lenti che resistano alla velocità della notifica e del feed.
Nel riconoscere la potenza trasformativa della tecnologia, il festival lancia un monito: usiamola per potenziare la realtà, non per sostituirla.
Dogliani, per tre giorni, si fa simbolo di questo riscatto narrativo, dove la presenza, la parola detta, l’ascolto reciproco diventano strumenti per costruire un futuro condiviso.