
Dal 24 Maggio 2025
al 24 Maggio 2025
Festival della tv: La Rai di domani
Un incontro tra istituzione, media e democrazia culturale con Giampaolo Rossi e Luciano Fontana
Come cambia la televisione pubblica in un mondo frammentato, veloce, sempre connesso?
Il nuovo amministratore delegato della RAI Giampaolo Rossi discute con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana sulle prospettive e le responsabilità del più grande media italiano.
Innovazione, pluralismo, qualità
Tra streaming, intelligenza artificiale e nuovi linguaggi, Rossi traccia le linee di una RAI che deve essere competitiva, ma anche garante di pluralismo e coerenza editoriale.
Fontana stimola il confronto con domande su informazione, cultura e ruolo del giornalismo.
Una visione strategica tra politica e cittadini
Il dibattito tocca anche i temi della governance, del rapporto con il Parlamento, dell’identità nazionale che la RAI contribuisce a plasmare.
Una visione tra presente e futuro, per una televisione pubblica all’altezza delle sfide contemporanee
Il festival
Dal 23 al 25 maggio 2025, Dogliani, nel cuore delle Langhe, ospita la quattordicesima edizione del Festival della TV, appuntamento divenuto punto di riferimento nazionale per il dibattito sui media, la comunicazione e il ruolo della tecnologia nella società.
La cittadina piemontese si trasforma per tre giorni in un laboratorio culturale a cielo aperto, in cui il confronto tra idee, formati narrativi, modelli di informazione e esperienze umane crea uno spazio condiviso di riflessione, scambio e ascolto.
In un contesto storico segnato da accelerazione digitale, iperconnessione e crescente polarizzazione sociale, il festival propone una pausa di senso: un invito a ripensare ciò che ci unisce davvero.
Ritrovarsi, oltre la connessione
Il tema del 2025 è Ritrovarsi, parola densa che segna un ritorno a ciò che è autentico, tangibile, umano.
Se oggi disponiamo di strumenti straordinari per essere costantemente connessi, ci accorgiamo sempre più spesso che manca la profondità del contatto, la verità dello scambio, la presenza fisica dell’altro.
Quello che sembrava la cura alla solitudine – l’universo dei social, delle piattaforme, delle identità virtuali – rischia di trasformarsi in un meccanismo che isola, semplifica, frammenta.
In questo contesto, ritrovarsi non significa solo rivedersi, ma anche riconoscersi, rallentare, condividere esperienze vere, non costruite per essere consumate da uno schermo.
Media, tecnologia e realtà
Il Festival della TV si interroga sul rapporto tra tecnologia e realtà, tra strumenti digitali e esperienza vissuta, chiedendosi se i mezzi che utilizziamo per rappresentare il mondo stiano diventando fini a sé stessi.
Rimettere al centro la comunità reale, riconsiderare la scala dei valori, significa invertire la tendenza che ci vuole spettatori permanenti della nostra stessa vita, in una narrazione continua ma superficiale.
C’è bisogno di profondità, di contraddittorio, di racconti lenti che resistano alla velocità della notifica e del feed.
Nel riconoscere la potenza trasformativa della tecnologia, il festival lancia un monito: usiamola per potenziare la realtà, non per sostituirla.
Dogliani, per tre giorni, si fa simbolo di questo riscatto narrativo, dove la presenza, la parola detta, l’ascolto reciproco diventano strumenti per costruire un futuro condiviso.