Dal 19 Agosto 2025
al 24 Agosto 2025
Fausto Melotti: Lasciatemi divertire!

Un viaggio nell’opera di un artista che ha saputo unire astrazione e poesia, dando forma a mondi leggeri, silenziosi e profondamente evocativi

Nel 1972 la Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino celebrava Fausto Melotti (Rovereto, 1901 – Milano, 1986) con un’ampia retrospettiva che lo consacrava tra i maestri dell’arte italiana.

A oltre cinquant’anni di distanza, nell’ambito della SECONDA RISONANZA, la GAM dedica all’artista una nuova grande mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Fausto Melotti di Milano e curata da Chiara Bertola e Fabio Cafagna.

Un percorso espositivo che ripercorre l’intera produzione di Melotti dagli esordi astratti degli anni Trenta fino alla maturità artistica.

Il titolo della mostra, Lasciatemi divertire!, trae ispirazione da un’ironica affermazione dell’artista di palazzeschiana memoria e sottolinea l’approccio giocoso e sperimentale che ha caratterizzato la sua ricerca.

L’esposizione presenta oltre centocinquanta opere, provenienti da collezioni pubbliche e private e si articola intorno al nutrito nucleo di lavori conservati dalla GAM, tra cui la grande Modulazione ascendente (1977), collocata nel giardino del Museo.

Nel dettaglio del percorso espositivo

La mostra si sviluppa in otto sezioni, ordinate secondo una progressione cronologica e tematica che mette in luce le costanti espressive di Melotti.

Studi, spazi, atmosfere

Il cuore dell’esposizione è rappresentato da un allestimento, architettonicamente racchiuso nelle sale interne del percorso di visita, che evoca gli studi dell’artista a Milano (via Leopardi) e Roma (via Margutta), spazi di intensa creatività in periodi differenti della sua carriera.

Le narrazioni delle altre sale si concatenano, talvolta sfumando l’una nell’altra.

Temi, ritmi, simboli

Il percorso espositivo attraversa i principali nuclei tematici della poetica melottiana: dall’arte astratta della prima metà degli anni Trenta alle suggestioni urbane e naturali di Città e foreste, passando per le cosmologie e i miti antichi, fino agli alfabeti, testimonianza del profondo legame che nella poetica dell’artista unisce scrittura, disegno e scultura.

Due sezioni, intitolate Intervalli e contrappunti e Pioggia e vento, raccolgono opere ispirate rispettivamente alla musica e ai ritmi naturali, elementi ricorrenti nella produzione dell’artista, che trovano forma in composizioni di estrema leggerezza e sospensione, dove il vuoto e il silenzio assumono un ruolo centrale.

Ampio spazio è riservato alla produzione ceramica e ai teatrini, piccoli scenari abitati da figure antropomorfe che Melotti ha realizzato a partire dalla metà degli anni Quaranta.

L’allestimento si estende oltre le sale espositive, coinvolgendo atrio, vestiboli e giardino con sculture di grande formato.

Una selezione di documenti e fotografie è inoltre esposta negli spazi della biblioteca della GAM.