Dal 16 Giugno 2026
al 21 Giugno 2026
Chiharu Shiota: The soul trembles

Una retrospettiva immersiva e poetica, che trasforma il museo in un labirinto di fili, emozioni e domande sospese

Il MAO dedica una mostra di ampia portata all’artista giapponese Chiharu Shiota, riconosciuta per la forza evocativa delle sue installazioni.

Il progetto nasce da un’idea di Mami Kataoka, direttrice del Mori Art Museum, ed è stato sviluppato insieme a Davide Quadrio, con l’assistenza curatoriale di Anna Musini e Francesca Filisetti.

L’esposizione arriva in anteprima nazionale e per la prima volta in un museo dedicato all’arte asiatica, dopo essere stata ospitata in importanti sedi internazionali.

L’intangibile che prende forma

L’opera di Shiota si fonda sull’introspezione e sulla capacità di dare forma al non visibile.

I suoi lavori nascono da esperienze personali e si trasformano in linguaggi universali.

Tra i temi ricorrenti emergono la memoria, l’identità, la morte, il senso di assenza e la relazione con l’altro.

Ogni elemento rimanda a un mondo interiore dove i confini tra spazio e tempo si fanno porosi.

Trame che abitano lo spazio

Elemento distintivo dell’artista è l’uso di fili intrecciati, rossi o neri, che danno corpo a paesaggi mentali.

Le sue installazioni avvolgono l’ambiente e lo trasformano in un organismo vivo.

Il visitatore è invitato a entrare in un’esperienza immersiva, dove inquietudine e meraviglia coesistono.

I volumi vengono ridefiniti, e lo sguardo si perde in una rete di connessioni.

Un dialogo con le collezioni del MAO

Il progetto non si limita agli spazi espositivi temporanei, ma si estende nelle collezioni permanenti del museo.

Il risultato è un dialogo visivo tra le opere contemporanee e quelle della tradizione asiatica.

Alcuni interventi sono stati pensati appositamente per il contesto e si configurano come site-specific.

Icone dell’inquietudine e del ricordo

Tra le opere esposte, Where Are We Going? affronta il tema della destinazione incerta, attraverso la metafora della barca.

Uncertain Journey presenta scheletri di imbarcazioni immersi in un mare di fili rossi, evocando i possibili incontri alla fine di ogni viaggio.

In Silence dispone un pianoforte bruciato e sedute vuote sotto una trama di fili neri, a suggerire il peso del silenzio dopo la distruzione.

Reflection of Space and Time riflette sull’assenza e sulla permanenza attraverso un abito e il suo doppio specchiato.

Inside – Outside mette in discussione il confine tra privato e pubblico, interno ed esterno, Oriente e Occidente.

Accumulation – Searching for the Destination mostra centinaia di valigie sospese, simbolo di memoria, migrazione e viaggio esistenziale.

Un organismo espositivo in divenire

In linea con l’identità del MAO, la mostra è pensata come un organismo vivo, in continua trasformazione.

Durante il suo svolgimento è previsto un programma performativo articolato tra musica, incontri, proiezioni e conferenze.

Sono inoltre previsti laboratori e attività educative rivolte a pubblici di tutte le età.

Un apparato critico e visivo di rilievo

A corredo della mostra è pubblicato un catalogo bilingue, con testi a cura di Mami Kataoka e Davide Quadrio.

Il volume include contributi di critici internazionali e un ricco apparato iconografico, utile a comprendere la complessità dell’opera.

Chiharu Shiota

Nata a Osaka nel 1972 è residente a Berlino.

Nel 2008 è stata insignita del premio Art Encouragement Prize for New Artists del Ministero dell’Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia del Giappone.

Le sue opere sono state esposte in istituzioni internazionali in tutto il mondo.