

Gustavo Verde e Gino Rivieccio
Gino Rivieccio e Nathaly Caldonazzo
Renato Giordano
A.G. Produzioni Teatrali
Un sessantenne professore di etruscologia e la moglie psicologa decidono di trascorrere una vacanza in un tranquillo e isolato chalet di montagna.
Il tentativo di vivere un weekend romantico serve anche a far ritrovare gli equilibri di coppia in un matrimonio spesso sottoposto a prove di resistenza.
Ma cosa accade se un’improvvisa tormenta di neve costringe i due coniugi ad ospitare una giovane coppia bloccata nella bufera?
Contrasti generazionali, anagrafici, sociali e professionali condiscono una vicenda grottesca ed esilarante, dove non mancheranno colpi di scena e sorprese che surriscalderanno l’atmosfera all’interno dello chalet, trasformando il gelido weekend in un caldo e scoppiettante fuoco di risate.
Nato nel 1913 come sala cinematografica, ha attraversato ristrutturazioni e trasformazioni fino a diventare uno dei teatri più amati della città.
Dalla sua architettura elegante, ridisegnata negli anni ’60, emerge un luogo che custodisce memoria e al tempo stesso guarda al futuro.
Con una capienza di circa 500 posti, è oggi una cornice ideale per la prosa, la danza, i musical e la commedia, ospitando un cartellone variegato e sempre vivo.
Una struttura accessibile, priva di barriere, dotata di montacarichi e spazi pensati per accogliere ogni spettatore.
Guidato da una direzione artistica attenta e coraggiosa, continua a proporre spettacoli che uniscono tradizione e innovazione, confermandosi un vero gioiello della scena culturale torinese.
Una stagione che spalanca porte verso l’ignoto: i confini della realtà è il filo che unisce storie, visioni e metamorfosi.
Da ottobre a maggio, la sala si anima con titoli capaci di oscillare tra prosa intensa e commedia delicata, tra suggestioni visive e riflessioni intime.
Appuntamenti che promettono mondi diversi e sorprese continue.
Una rassegna che non teme le sperimentazioni, che osa mescolare il quotidiano e il fantastico.
Con questo cartellone, il Gioiello conferma il suo ruolo di spazio culturale capace di accogliere e sorprendere: un teatro che non sta fermo, ma che cerca sempre il confine oltre cui emozionarsi.