

La mostra riporta alla luce un patrimonio nascosto: i cristalli e i vetri appartenuti a famiglie piemontesi tra la fine del Settecento e i primi decenni del Novecento.
Oggetti nati per l’uso quotidiano diventano testimoni di storia sociale, in cui eleganza e funzionalità si intrecciano con il gusto dell’epoca e con la capacità artigianale delle vetrerie sabaude.
Calici, bottiglie, coppe e servizi da tavola riflettono un mondo fatto di cerimonie, banchetti e convivialità, dove la trasparenza del vetro esaltava la luce e raccontava il prestigio delle famiglie che li possedevano.
Curata da Carlo E. Buffa di Perrero e Roberto Sandri Giachino, l’esposizione si accompagna a un catalogo che ricostruisce la storia delle vetrerie piemontesi e i legami con le più importanti produzioni europee.
L’allestimento offre così uno sguardo sul passato domestico, restituendo dignità culturale a oggetti apparentemente fragili, ma capaci di evocare la vita quotidiana e la memoria privata.
La mostra si affianca a Meraviglie d’Islanda di Grazia Bertano, creando a Casa Ravera un doppio itinerario che unisce la forza della natura fotografata ai silenzi luminosi dei vetri d’epoca.