

Natalia Ginzburg
Giampiero Ingrassia e Marianella Bargilli
Emilio Russo
Fabiana Di Marco
Pamela Aicardi
Alessandro Nidi · Andrea Centonze
Tieffe Teatro · Quirino srl
Scritta nel 1965, Ti ho sposato per allegria è la prima commedia teatrale di Natalia Ginzburg.
Con la sua consueta lingua essenziale, l’autrice affronta i temi dell’amore, delle relazioni, delle convenzioni borghesi e dei vincoli familiari.
Protagonisti sono Giuliana, ragazza istintiva e caotica, e Pietro, avvocato razionale e ingabbiato in un mondo di doveri.
Si sono sposati in fretta, per ragioni forse superficiali, e ora si interrogano: “Perché lo abbiamo fatto?”
Tra battute fulminanti, tensioni sottili e apparente disincanto, Ginzburg costruisce un microcosmo domestico in cui nessuno sembra capire davvero l’altro.
I sentimenti sono sfuggenti, le incomprensioni palpabili e la felicità somiglia più a un tentativo goffo che a una conquista.
Una commedia brillante e amara, che parla di allegria come fragile possibilità, e della sincerità – spesso brutale – con cui ci si mostra per ciò che si è, nel disperato tentativo di trovare un senso all’amore e alla convivenza.
Nato nel 1913 come sala cinematografica, ha attraversato ristrutturazioni e trasformazioni fino a diventare uno dei teatri più amati della città.
Dalla sua architettura elegante, ridisegnata negli anni ’60, emerge un luogo che custodisce memoria e al tempo stesso guarda al futuro.
Con una capienza di circa 500 posti, è oggi una cornice ideale per la prosa, la danza, i musical e la commedia, ospitando un cartellone variegato e sempre vivo.
Una struttura accessibile, priva di barriere, dotata di montacarichi e spazi pensati per accogliere ogni spettatore.
Guidato da una direzione artistica attenta e coraggiosa, continua a proporre spettacoli che uniscono tradizione e innovazione, confermandosi un vero gioiello della scena culturale torinese.
Una stagione che spalanca porte verso l’ignoto: i confini della realtà è il filo che unisce storie, visioni e metamorfosi.
Da ottobre a maggio, la sala si anima con titoli capaci di oscillare tra prosa intensa e commedia delicata, tra suggestioni visive e riflessioni intime.
Appuntamenti che promettono mondi diversi e sorprese continue.
Una rassegna che non teme le sperimentazioni, che osa mescolare il quotidiano e il fantastico.
Con questo cartellone, il Gioiello conferma il suo ruolo di spazio culturale capace di accogliere e sorprendere: un teatro che non sta fermo, ma che cerca sempre il confine oltre cui emozionarsi.