From 10 April 2026
to 10 April 2026
Treatro Regio: dialoghi delle carmelitane

Una meditazione lucida e struggente sul coraggio, la fede e la paura, dove l’essenzialità formale amplifica la forza del sacrificio

Direttore d’orchestra

Yves Abel

Regia e luci

Robert Carsen

Scene

Michael Levine

Costumi

Falk Bauer

Coreografia

Philippe Giraudeau

Maestro del coro

Ulisse Trabacchin

Opera in tre atti e dodici quadri

Musica

Francis Poulenc

Libretto

Francis Poulenc
(tratto dal dramma di Georges Bernanos, adattamento autorizzato da Emmet Lavery, basato su un racconto di Gertrud von Le Fort e una sceneggiatura di Padre Bruckberger e Philippe Agostini)

Prima rappresentazione assoluta

Milano, Teatro alla Scala, 26/01/1957

Dialoghi delle Carmelitane è uno dei massimi capolavori del teatro musicale del Novecento.

Andato in scena nel 1957, riscosse inizialmente un certo successo, ma per decenni venne ridimensionato dalla critica a causa del suo contenuto ritenuto reazionario.

Da un lato la musica aderisce al tradizionale sistema tonale, pur arricchito da alterazioni armoniche e giochi di prestigio; dall’altro il libretto, tratto da una sceneggiatura di Georges Bernanos, racconta una vicenda vera dell’epoca del Terrore.

Le monache di Compiègne

Nel 1794 sedici monache vennero ghigliottinate a Compiègne per «aver tenuto raduni contro-rivoluzionari», diceva l’editto che le condannava: in realtà furono vittime del puro fanatismo.

Ciascuna religiosa riflette a modo suo sulla vita e sulla morte: i loro dialoghi diventano un autentico conte philosophique.

Tra loro c’è chi, al momento supremo, vacilla e dubita, e chi, inizialmente debole e inadeguata alla vita, trova infine la forza di affrontare il supplizio con coraggio.

Il libretto, rapido e vario nelle scene, è messo in musica da Poulenc con una capacità di emozionare che ha pochi eguali.

Una regia essenziale e potente

La severità dell’ordine religioso trova un corrispettivo nella regia di Robert Carsen, ormai divenuta mitica, che arriva dritta al cuore del dramma con una scena spoglia e intensa.

A guidare l’orchestra è chiamato il maestro franco-canadese Yves Abel, mentre nel cast spicca una protagonista già applaudita al Regio in precedenti produzioni.