

Jonathan Canini · Walter Santillo
Jonathan Canini
Walter Santillo
Nuovo Teatro Verdi Montecatini
Quando lasciamo il “nido” curato e coccolato dei genitori, spesso ci si ritrova ad affrontare le più avverse vicissitudini di quando si va a vivere da soli.
Ci racconta Canini, ancora turbato: «I primi tempi è stato drammatico, preparare da mangiare, fare la lavatrice, preparare la raccolta differenziata, capire come si stirano i vestiti o come si accende il riscaldamento.»
Il comico toscano ha deciso di raccontare questa sua esperienza, attraverso fatti realmente accaduti, monologhi esilaranti e straordinarie disavventure.
Il tutto ovviamente con la presenza dei suoi personaggi, che lo hanno reso celebre e che lo accompagnano ovunque.
Nato nel 1913 come sala cinematografica, ha attraversato ristrutturazioni e trasformazioni fino a diventare uno dei teatri più amati della città.
Dalla sua architettura elegante, ridisegnata negli anni ’60, emerge un luogo che custodisce memoria e al tempo stesso guarda al futuro.
Con una capienza di circa 500 posti, è oggi una cornice ideale per la prosa, la danza, i musical e la commedia, ospitando un cartellone variegato e sempre vivo.
Una struttura accessibile, priva di barriere, dotata di montacarichi e spazi pensati per accogliere ogni spettatore.
Guidato da una direzione artistica attenta e coraggiosa, continua a proporre spettacoli che uniscono tradizione e innovazione, confermandosi un vero gioiello della scena culturale torinese.
Una stagione che spalanca porte verso l’ignoto: i confini della realtà è il filo che unisce storie, visioni e metamorfosi.
Da ottobre a maggio, la sala si anima con titoli capaci di oscillare tra prosa intensa e commedia delicata, tra suggestioni visive e riflessioni intime.
Appuntamenti che promettono mondi diversi e sorprese continue.
Una rassegna che non teme le sperimentazioni, che osa mescolare il quotidiano e il fantastico.
Con questo cartellone, il Gioiello conferma il suo ruolo di spazio culturale capace di accogliere e sorprendere: un teatro che non sta fermo, ma che cerca sempre il confine oltre cui emozionarsi.