

Antonio Cornacchione
Antonio Cornacchione
Pino Quartullo
Alessandra Faiella
Pier Luigi Bersani
Giovanni Storti
Marco Rampoldi
Antonio Cornacchione · Giovanna Angeli
Laura Liguori
Andrea Lisco
Alessandro Carlà
CMC Nidodiragno
Palmiro, tipografo sull’orlo del fallimento, di provata fede politica, vive in una casa popolare intestata ai genitori deceduti da anni, insieme alla sua unica dipendente: una donna ungherese di cui è segretamente innamorato, cui offre ospitalità al posto del TFR che le spetterebbe.
Nel momento in cui riceve lo sfratto perché l’appartamento viene assegnato a una famiglia di Rom, si trova al centro di una disputa politica tra centri sociali, che lo vorrebbero cacciare, e neofascisti, che lo difendono strumentalmente in cambio di un’adesione ideologica, mettendo a dura prova le sue certezze.
E come mai fra tutte le persone che si contendono la “pedina” c’è una strana somiglianza?
Antonio Cornacchione scrive una farsa divertente ma ruvida, politicamente scorretta, con alcuni echi del periodo più “comicamente impegnato” del teatro di Dario Fo, affiancato in scena da un istrionico Pino Quartullo.
Nato nel 1913 come sala cinematografica, ha attraversato ristrutturazioni e trasformazioni fino a diventare uno dei teatri più amati della città.
Dalla sua architettura elegante, ridisegnata negli anni ’60, emerge un luogo che custodisce memoria e al tempo stesso guarda al futuro.
Con una capienza di circa 500 posti, è oggi una cornice ideale per la prosa, la danza, i musical e la commedia, ospitando un cartellone variegato e sempre vivo.
Una struttura accessibile, priva di barriere, dotata di montacarichi e spazi pensati per accogliere ogni spettatore.
Guidato da una direzione artistica attenta e coraggiosa, continua a proporre spettacoli che uniscono tradizione e innovazione, confermandosi un vero gioiello della scena culturale torinese.
Una stagione che spalanca porte verso l’ignoto: i confini della realtà è il filo che unisce storie, visioni e metamorfosi.
Da ottobre a maggio, la sala si anima con titoli capaci di oscillare tra prosa intensa e commedia delicata, tra suggestioni visive e riflessioni intime.
Appuntamenti che promettono mondi diversi e sorprese continue.
Una rassegna che non teme le sperimentazioni, che osa mescolare il quotidiano e il fantastico.
Con questo cartellone, il Gioiello conferma il suo ruolo di spazio culturale capace di accogliere e sorprendere: un teatro che non sta fermo, ma che cerca sempre il confine oltre cui emozionarsi.