

Le sale storiche di Montemagno Monferrato si aprono all’immaginario plastico di Sergio Omedé, in una mostra che raccoglie dieci anni di lavoro tra disegno e scultura.
Il percorso espositivo si snoda tra i Voltoni e la Casa sul Portone, per poi estendersi – dal 25 luglio – anche agli spazi del castello di Costigliole d’Asti, creando un itinerario che fonde arte e architettura in un unico gesto narrativo.
Le opere in mostra, realizzate tra il 2015 e il 2025, attraversano la materia con libertà e rigore: vetroresina, terracotta, carta, pigmenti e tratti grafici si combinano in figure spesso ibride, che intrecciano umano, animale e vegetale.
Il lavoro di Omedé è fatto di tensione e metamorfosi: ogni figura sembra emergere da un tempo mitico o interiore, oscillando tra ironia e inquietudine, tra memoria e invenzione.
Accanto alle sculture, i disegni restituiscono un gesto calibrato, ma mai freddo: tratti netti, chiaroscuri intensi, corpi stilizzati ma vibranti.
Le sue creature – ora ironiche, ora tragiche – sembrano provenire da un bestiario personale, ricco di simboli e richiami alla storia dell’arte, al teatro dell’assurdo, alla natura trasfigurata.
Questa esposizione, curata da MAC – Monferrato Arte e Cultura, si presenta come un’occasione per entrare in un mondo coerente e visionario, che parla attraverso materiali e segni con una voce unica.