

Un itinerario visivo che attraversa il linguaggio più dirompente del Novecento: la Pop Art.
Oltre centocinquanta opere disposte tra Palazzo Salmatoris di Cherasco e Casa Francotto di Busca raccontano l’irrompere dell’immagine popolare nel mondo dell’arte, la trasformazione dell’oggetto comune in icona e il dialogo costante tra consumo, mass media e identità collettiva.
La mostra, curata da Cinzia Tesio con la direzione artistica di Riccardo Gattolin, si snoda in due città e tre sedi: a Cherasco le sale di Palazzo Salmatoris e la Chiesa di San Gregorio ospitano le sezioni dedicate ai maestri internazionali e italiani della Pop Art.
A Busca, Casa Francotto esplora il legame tra la Pop e il Nouveau Réalisme, fino alle sue risonanze contemporanee.
Tra i protagonisti, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Robert Indiana, Robert Rauschenberg, Jim Dine, Keith Haring; accanto a loro la via italiana di Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Ugo Nespolo, Valerio Adami, Enrico Baj, Emilio Tadini.
La sezione ICONS, allestita nella Chiesa di San Gregorio, accoglie opere della Cracking Art e installazioni dedicate al tema della serialità, del segno e del colore come linguaggio universale.
Il progetto non si limita a un’esposizione: offre laboratori didattici, percorsi guidati e incontri di approfondimento sul rapporto tra arte, pubblicità e immaginario collettivo.
L’obiettivo è restituire la forza originaria di un movimento che, tra ironia e provocazione, ha saputo fare dell’immagine un atto politico, un gesto di libertà e un riflesso dell’epoca contemporanea.
Il percorso principale a Cherasco si sviluppa nelle sale di Palazzo Salmatoris, residenza seicentesca tra le più prestigiose del Piemonte, già teatro di avvenimenti storici come la permanenza di Papa Pio VII dopo la pace con Napoleone.
Oggi il palazzo è sede di importanti rassegne d’arte contemporanea e conserva un’atmosfera di sobria monumentalità che dialoga con il linguaggio pop.
La Chiesa di San Gregorio, edificio barocco del XVII secolo restaurato e sconsacrato, accoglie la sezione ICONS.
In essa la spazialità dell’architettura si apre a installazioni luminose e opere della Cracking Art, dedicate al tema della serialità e dell’immagine come segno collettivo.