From 01 June 2025
to 01 June 2025
Rete romanica di collina: chiesa di San Lorenzo

Riapertura al pubblico della stupenda struttura, permettendo di ammirarne da vicino la sua architettura romanica e gli affreschi storici

La chiesa di San Lorenzo riapre al pubblico come parte del progetto della Rete Romanica di Collina, che offre l’opportunità di riscoprire il patrimonio storico e culturale del Monferrato.

L’iniziativa non si limita alla sola apertura della chiesa, ma comprende anche i Cammini del Romanico, che collegano le varie chiese della zona.

I visitatori potranno percorrere i sentieri che attraversano il suggestivo paesaggio collinare, ricco di flora e fauna, immergendosi in un’esperienza che unisce arte, storia e natura.

Durante il percorso pensato per includere la visita al sito, ovvero quello Montiglio Monferrato – Scandeluzza, è possibile visitare anche il Santuario della Madonna del Carmine, la chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano e la trecentesca cappella di Sant’Andrea che contiene affreschi del “Maestro di Montiglio”.

Da segnalare la caratteristica e unica presenza di almeno cinquanta meridiane antiche e moderne  sulle facciate degli edifici cittadini di Montiglio.

I dettagli del cammino romanico per visitare i tre edifici, si possono consultare al seguente link.

Chiesa di San Lorenzo

Situata su un colle a 600 m dall’abitato di Montiglio, la chiesa era originariamente la chiesa del villaggio e fu menzionata per la prima volta nel X secolo come una delle 12 pievi medievali della Diocesi di Vercelli.

Nel Trecento, amministrava dieci chiese locali e riceveva le decime.

Nel Cinquecento, passò alla Diocesi di Casale, perdendo il titolo di pieve e di chiesa parrocchiale.

Nel 1577 divenne chiesa cimiteriale, mentre una nuova parrocchiale venne edificata ai piedi del castello.

Trasformazioni Architettoniche

Dell’edificio originario romanico rimane poco, ma un disegno anteriore al 1783 testimonia la sua struttura a tre navate con absidi semicircolari.

Nel Settecento, la chiesa fu ampiamente modificata: le navate laterali furono ridotte a cappelle, le absidi laterali eliminate e la facciata ricostruita prima in stile neoclassico (inizio Ottocento) e poi nuovamente tra il 1955 e il 1959, nella forma attuale a salienti.

Esterno

La facciata è recente, con un portone centrale e un rosone. Sul lato sud si trovano tre monofore scolpite, mentre l’abside alterna mattoni rossi e pietra chiara, con decorazioni tra cui mostri apotropaici per scacciare gli spiriti maligni.

Interno

L’interno è a navata unica, con copertura a botte in mattoni e quattro archi longitudinali per lato, che introducono nelle cappelle laterali.

I pilastri cruciformi sono ornati da capitelli scolpiti con figure mostruose, sirene bicaudate, tralci di vite e uccelli con chicchi d’uva nel becco.

L’altare, in pietra su basamento in mattoni, è di costruzione recente.

Chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano

La chiesa sorge su una collina nei pressi del cimitero di Scandeluzza, integrandosi nella sua cinta muraria.

È l’edificio sacro più antico del paese, menzionato già nel 1298 come “ecclesia Sancti Stephani de Taxio”.

Inizialmente centro religioso del villaggio, divenne cappella cimiteriale dopo lo spopolamento dell’area.

La facciata a capanna, in mattoni a vista, presenta un portale scolpito.

L’abside, in pietra e mattoni, è decorata con archetti pensili e una cornice scolpita.

All’interno si trovano affreschi, tra cui Cristo con i Santi Sebastiano e Fabiano, e decorazioni ottocentesche di Cesare Pifferi.

Struttura geografica della rete

L’accoglienza, la visita e la conoscenza delle 26 abbazie e chiese romaniche, nel territorio tra Po e Monferrato, fanno da corona a Santa Maria di Vezzolano, importante abbazia romanica situata nel comune di Albugnano.

Oltre alla sua funzione spirituale, l’abbazia, sorta sul finire dell’XI secolo, era anche un centro di accoglienza per i pellegrini e di diffusione della cultura religiosa.

La sua posizione strategica nel paesaggio monferrino la rendeva un punto di riferimento per il territorio circostante.

La Rete Romanica di Collina ne rappresenta un “perimetro” o una cornice, contribuendo a creare un insieme di grande importanza storica e culturale.