

Il Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi dedica una grande mostra a Pietro Francesco Guala (1698–1757), protagonista della pittura piemontese del Settecento e raffinato interprete del rapporto tra ritratto, sacro e profano.
Cuore dell’esposizione è il prestigioso ciclo dei ritratti dei marchesi Scarampi di Camino, realizzato per il salone del castello tra il 1739 e il 1748. Si tratta di una straordinaria serie di 23 tele, di cui 15 sono esposte, recuperate e restaurate dopo vicende complesse di dispersione e sostituzioni.
Un corpus che non nasce come collezione casuale, ma come progetto unitario, di forte coesione formale e simbolica, pensato per celebrare la genealogia familiare.
Il recupero delle tele è stato reso possibile grazie all’intervento del Nucleo Tutela Carabinieri di Torino, alla Soprintendenza e al sostegno di enti come il Ministero della Cultura e la Fondazione La Venaria Reale.
Dopo l’esposizione, i ritratti faranno ritorno al castello di Camino, ricomponendo il salone originario.
Le opere dialogano con i dipinti di Guala già custoditi nella Pinacoteca, come Il Giudizio di Salomone, Giuditta con il capo di Oloferne e il bozzetto per La disfatta degli Albigesi.
Accanto a questi, una nuova e significativa acquisizione dello Stato: la tela raffigurante Muzio Scevola davanti a Porsenna, segno della vitalità degli studi e dell’interesse attuale per l’artista casalese.
La mostra si estende oltre le sale del museo con un itinerario urbano che tocca luoghi emblematici della città legati all’opera del pittore: la Chiesa di San Domenico, la Chiesa di Santo Stefano e i Palazzi Gozzani, creando un legame diretto tra esposizione e patrimonio monumentale.
Completano il progetto le visite guidate mensili, occasione per approfondire la figura del Guala e il contesto culturale del suo tempo, e un catalogo di 122 pagine con saggi critici e immagini delle opere, che documenta in modo rigoroso la ricerca e l’allestimento.
La rassegna, sostenuta dalla Città di Casale Monferrato insieme alla Soprintendenza e alla Fondazione Compagnia di San Paolo, si configura come un autentico tributo al ruolo del pittore nella storia artistica del Piemonte.