

Enzo De Caro
Nino Rota da Le Molière Immaginarie
Enzo De Caro
I Due della Città del Sole
Un’epidemia costringe una compagnia teatrale a intraprendere un viaggio avventuroso alla ricerca di un sogno, di una speranza o forse solo della salvezza.
Nei pressi di mercati o assembramenti, il loro carretto si trasforma in palcoscenico: recitare diventa il mezzo per guadagnarsi un pasto, qualche moneta o un pezzo di carne già cucinato.
Grazie agli stratagemmi della “compagnia di famiglia”, i momenti salienti delle opere di Molière – Il Malato Immaginario e L’Avaro – vengono rappresentati con successo.
Durante il viaggio verso Parigi, la compagnia incontra ostacoli, corrispondenze immaginarie tra il capocomico e Molière, legami culturali tra Napoli e la Francia del Seicento, e il ricordo – pesante ma ormai dimenticato – dello zio prete di Oreste Bruno, un certo Filippo detto poi Giordano.
Il teatro diventa sopravvivenza e rifugio, tra riflessione e mestiere.
La morte in scena dello stesso Molière, poco prima del loro arrivo a Parigi, suggella un percorso unico, fatto di arte e umanità.
Perché a teatro, “tutto è finto, ma niente è falso”.
Nato nel 1913 come sala cinematografica, ha attraversato ristrutturazioni e trasformazioni fino a diventare uno dei teatri più amati della città.
Dalla sua architettura elegante, ridisegnata negli anni ’60, emerge un luogo che custodisce memoria e al tempo stesso guarda al futuro.
Con una capienza di circa 500 posti, è oggi una cornice ideale per la prosa, la danza, i musical e la commedia, ospitando un cartellone variegato e sempre vivo.
Una struttura accessibile, priva di barriere, dotata di montacarichi e spazi pensati per accogliere ogni spettatore.
Guidato da una direzione artistica attenta e coraggiosa, continua a proporre spettacoli che uniscono tradizione e innovazione, confermandosi un vero gioiello della scena culturale torinese.
Una stagione che spalanca porte verso l’ignoto: i confini della realtà è il filo che unisce storie, visioni e metamorfosi.
Da ottobre a maggio, la sala si anima con titoli capaci di oscillare tra prosa intensa e commedia delicata, tra suggestioni visive e riflessioni intime.
Appuntamenti che promettono mondi diversi e sorprese continue.
Una rassegna che non teme le sperimentazioni, che osa mescolare il quotidiano e il fantastico.
Con questo cartellone, il Gioiello conferma il suo ruolo di spazio culturale capace di accogliere e sorprendere: un teatro che non sta fermo, ma che cerca sempre il confine oltre cui emozionarsi.