

Ubaldo Pantani
Nicola Fanucchi
Paolo Ruffini per Vera Produzione
“Che personaggio!”.
Quante volte lo diciamo di fronte a qualcuno che ci sembra fuori dal comune?
Lo ripetiamo tra amici, lo raccontiamo a casa, lo condividiamo al lavoro: “Ero a fare l’aperitivo e c’era un barista… dovevi vedere che personaggio!”.
In Inimitabile, Ubaldo Pantani, mattatore della comicità televisiva, porta sul palco il suo mondo di personaggi: dalle celebrità imitate – Lapo Elkann e tutti gli altri – fino alle persone comuni, quelle incontrate nei contesti più disparati, dal benzinaio del paese al protocollista comunale, fino all’uomo dei preventivi.
Figure reali che, pur nella loro quotidianità, rivelano un’umanità esilarante e imprevedibile, diventando spesso fonte di ispirazione per personaggi di fantasia.
Un’ora e mezzo di risate e dubbi esistenziali tragicomici, in cui il pubblico si ritrova a riconoscere tic, manie e piccole ossessioni che fanno parte del nostro vivere quotidiano.
Perché in fondo, ridiamo degli altri senza accorgerci che, da un’altra prospettiva, potremmo essere noi i veri personaggi.
E in questo gioco di maschere, il ridicolo che cogliamo negli altri si riflette su di noi, perché il confine tra imitare ed essere imitati si fa sottilissimo, così come quello tra normalità e assurdità.
Nato nel 1913 come sala cinematografica, ha attraversato ristrutturazioni e trasformazioni fino a diventare uno dei teatri più amati della città.
Dalla sua architettura elegante, ridisegnata negli anni ’60, emerge un luogo che custodisce memoria e al tempo stesso guarda al futuro.
Con una capienza di circa 500 posti, è oggi una cornice ideale per la prosa, la danza, i musical e la commedia, ospitando un cartellone variegato e sempre vivo.
Una struttura accessibile, priva di barriere, dotata di montacarichi e spazi pensati per accogliere ogni spettatore.
Guidato da una direzione artistica attenta e coraggiosa, continua a proporre spettacoli che uniscono tradizione e innovazione, confermandosi un vero gioiello della scena culturale torinese.
Una stagione che spalanca porte verso l’ignoto: i confini della realtà è il filo che unisce storie, visioni e metamorfosi.
Da ottobre a maggio, la sala si anima con titoli capaci di oscillare tra prosa intensa e commedia delicata, tra suggestioni visive e riflessioni intime.
Appuntamenti che promettono mondi diversi e sorprese continue.
Una rassegna che non teme le sperimentazioni, che osa mescolare il quotidiano e il fantastico.
Con questo cartellone, il Gioiello conferma il suo ruolo di spazio culturale capace di accogliere e sorprendere: un teatro che non sta fermo, ma che cerca sempre il confine oltre cui emozionarsi.