

La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria celebra Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, nel 400° anniversario della sua morte con una grande esposizione presso Palatium Vetus.
L’evento riunisce un corpus di opere provenienti da chiese, palazzi e collezioni pubbliche e private, offrendo un’occasione rara per riscoprire il maestro del tardo Cinquecento e Seicento piemontese.
La mostra mette in luce l’evoluzione del pittore, la produzione della sua bottega e il ruolo della figlia e allieva Orsola Maddalena.
Si evidenzia come le sue composizioni rispondano pienamente alle esigenze della Controriforma, attraverso scene semplici e sentimenti familiari, ambientati in un presente riconoscibile.
La scelta dell’istante cruciale di un movimento guida lo spettatore al riconoscimento dell’immagine e alla venerazione del sacro.
In epoca post-tridentina le opere erano soggette alla censura vescovile, che poteva richiederne modifiche, influenzando profondamente l’attività degli artisti.
La produzione giunta fino a noi è in gran parte di carattere religioso, ma il Moncalvo si cimentò anche in soggetti profani, come le decorazioni del palazzo Viboccone e della Grande Galleria di Torino, oggi scomparse, quelle di Casa Tizzoni a Vercelli e i quattro putti musicanti della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
Il percorso espositivo comprende dipinti e disegni mai presentati prima, frutto di ricerca e restauro.
Un’attenzione speciale è dedicata ai rapporti del Moncalvo con artisti come Federico Zuccari, Giovan Battista Crespi (Cerano), Nicolò Musso e Camillo Procaccini.
L’allestimento si arricchisce di una mappa digitale delle opere conservate sul territorio e di un touch screen interattivo, che consente di esplorare virtualmente i capolavori dell’artista.