

Gianni Clementi
Francesco Procopio e Giancarlo Ratti
Loredana Piedimonte, Giosiano Felago e Carmen Landolfi
Pierluigi Iorio
Alessandro Chiti
Melissa De Vincenzo
I Due della Città del Sole
Siamo negli anni Cinquanta: la guerra ha lasciato paura e miseria, ma è forte il desiderio di ricominciare a vivere.
Il boom economico fa da contraltare all’analfabetismo e al fenomeno dell’emigrazione, ancora considerevolmente presente.
La trasformazione strutturale dell’Italia corre molto più veloce del suo sviluppo culturale e sociale.
L’azione si svolge a Pozzuoli, provincia italiana pregna di quella cultura popolare tipica del mondo contadino, fatta di “scarpe doppie e cervello fino”, e ruota attorno a Don Ciro, il parroco del paese che, tra confessioni sacramentate e non, è testimone involontario di una complicata vicenda.
Protagoniste sono due sorelle – Rosa, sposata con Antonio, emigrato all’estero, e Filomena, zitella – insieme al farmacista del paese.
A fare da sfondo, un tragico fatto di cronaca: il disastro di Marcinelle, la miniera belga nella quale, l’8 agosto del 1956, per un incendio, persero la vita 262 persone, tra cui 136 immigrati italiani.
Nato nel 1913 come sala cinematografica, ha attraversato ristrutturazioni e trasformazioni fino a diventare uno dei teatri più amati della città.
Dalla sua architettura elegante, ridisegnata negli anni ’60, emerge un luogo che custodisce memoria e al tempo stesso guarda al futuro.
Con una capienza di circa 500 posti, è oggi una cornice ideale per la prosa, la danza, i musical e la commedia, ospitando un cartellone variegato e sempre vivo.
Una struttura accessibile, priva di barriere, dotata di montacarichi e spazi pensati per accogliere ogni spettatore.
Guidato da una direzione artistica attenta e coraggiosa, continua a proporre spettacoli che uniscono tradizione e innovazione, confermandosi un vero gioiello della scena culturale torinese.
Una stagione che spalanca porte verso l’ignoto: i confini della realtà è il filo che unisce storie, visioni e metamorfosi.
Da ottobre a maggio, la sala si anima con titoli capaci di oscillare tra prosa intensa e commedia delicata, tra suggestioni visive e riflessioni intime.
Appuntamenti che promettono mondi diversi e sorprese continue.
Una rassegna che non teme le sperimentazioni, che osa mescolare il quotidiano e il fantastico.
Con questo cartellone, il Gioiello conferma il suo ruolo di spazio culturale capace di accogliere e sorprendere: un teatro che non sta fermo, ma che cerca sempre il confine oltre cui emozionarsi.