

Dopo la pausa estiva, NUMM Contemporary Art inaugura la nuova stagione con la personale di Diego Dominici, fotografo e artista torinese che da oltre quindici anni indaga i territori più complessi dell’esperienza umana.
La mostra offre un doppio focus sulla sua produzione, con particolare attenzione alla serie Empty Spaces, in cui per la prima volta l’artista adotta il mixed media come linguaggio espressivo.
Questa scelta segna un atto trasformativo che nasce da un movimento interiore profondo.
Secondo la curatrice Enrica Benedetto, le opere aprono un varco tra esteriore e interiore, visibile e invisibile.
Ogni immagine si fa respiro, metamorfosi, varco meditativo, e conduce lo spettatore in un viaggio che intreccia bellezza formale e densità di pensiero, portando alla luce fragilità e ossessioni dell’inconscio.
Con Empty Spaces, Dominici prosegue la ricerca iniziata con la serie Atman, ma segnando una svolta concettuale.
Se allora il confine era quello tra interno ed esterno, ora il percorso si concentra sull’interiorità.
Il vuoto diventa spazio di trasformazione, origine di una nuova consapevolezza.
Come sottolinea lo stesso artista, ogni fotografia nasce da un’urgenza autentica, dal bisogno di esprimere ciò che le parole non sanno dire.
Nato a Torino nel 1980, Diego Dominici trasforma la passione per la fotografia in professione nel 2008.
Dotato di rigore compositivo e padronanza tecnica, lavora presto su scala nazionale e internazionale.
Filosofo di formazione, porta nel suo linguaggio visivo una profondità concettuale che rende le sue opere capaci di indagare l’interiorità umana.
Le sue fotografie oscillano tra perfezione estetica e intensità emotiva, muovendosi come carezze o fendenti improvvisi: immagini che non si limitano a mostrare, ma a rivelare.