

Le storiche sale di Palazzo Salmatoris accolgono le opere di Tommaso Cascella, protagonista della mostra.
Artista contemporaneo nato a Roma nel 1951 e appartenente alla storica famiglia di artisti Cascella, unisce pittura, scultura e ceramica in un linguaggio che fonde materia e simbolo.
Discendente di una tradizione artistica secolare, vive la creazione come parte naturale di sé, dando vita a opere tridimensionali in cui colori intensi e superfici materiche si alternano, trasformando il quadro in un’esperienza visiva e tattile.
I titoli, spesso ispirati a poesia e letteratura, rivelano passioni profonde e aggiungono ulteriori livelli di lettura alle sue composizioni.
Nella lettura critica di Airona Altman, il colore diventa “materia pensante, corpo vivo”: non descrive né rappresenta, ma evoca, sedimenta e stratifica memorie di luce.
Ogni supporto – che sia legno, cartone o carta – è superficie viva, talvolta ferita, che amplifica il segno e trasforma le lacerazioni in spazi di respiro.
Il gesto pittorico, a volte lieve e a volte incisivo, non è mai confinato dal bordo, ma oltrepassa la soglia in un continuo movimento.
Non è una pittura che urla, ma che ascolta: raccoglie il visibile e l’invisibile, invita alla contemplazione e lascia spazio al dubbio.
La carriera di Cascella inizia con la fondazione, nel 1981, della rivista di arte e poesia Cervo Volante, diretta da figure come Adriano Spatola, Edoardo Sanguineti e Achille Bonito Oliva.
Dalla prima mostra personale del 1985 a Milano, l’artista ha preso parte a oltre cento esposizioni personali e numerose collettive in Italia e all’estero.
Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private, come il Kaohsiung Museum of Fine Arts di Taiwan, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e il Danubiana Meulensteen Art Museum di Bratislava.