

L’opera di Francesco Preverino si sviluppa attraverso una pittura di grande intensità, dove la gestualità è prorompente e diventa veicolo di memorie, emozioni e silenzi.
Le tele, spesso di formato monumentale, occupano l’intero spazio espositivo creando un percorso immersivo che trasforma l’ambiente in un luogo di risonanza visiva ed emotiva.
Il tema del paesaggio, declinato in forme essenziali come l’albero o il mare, è esplorato con una materia pittorica che si fa vibrazione cromatica e stratificazione sensoriale.
Accanto alle opere principali trovano spazio studi e bozzetti che rivelano la costruzione lenta e meditata di un linguaggio pittorico al tempo stesso istintivo e consapevole.
La mostra, curata da Silvana e Roberto Peira con un testo critico di Francesco Poli, restituisce un ritratto completo di un artista che ha fatto della memoria e del gesto i cardini della propria ricerca.
Francesco Preverino, nato a Torino, è una figura di rilievo della scena artistica contemporanea.
La sua ricerca si concentra sul rapporto tra segno e memoria, con una pittura che alterna impeto e riflessione.
Le sue opere, esposte in spazi pubblici e gallerie, hanno contribuito a definire un linguaggio personale, riconoscibile per l’energia del gesto e per la capacità di trasformare i ricordi in immagini sospese tra astrazione e figurazione.