From 22 November 2025
to 22 November 2025
Capitalismo di guerra
Un incontro di straordinaria attualità che unisce economia, diritto e geopolitica per mostrare come la pace passi anche attraverso le scelte economiche e la consapevolezza dei cittadini
Un incontro che prende spunto dall’omonimo libro scritto a quattro mani da Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro, due esperti del mondo giuridico, economico e politico, per raccontare un presente in cui economia e conflitti militari sono sempre più intrecciati.
Il loro lavoro, Capitalismo di guerra (edito da Fuori scena), è un’analisi lucida e accessibile delle dinamiche globali che plasmano le grandi potenze e incidono direttamente sulla nostra vita quotidiana.
La guerra dentro l’economia
Il punto di partenza del libro è netto e inquietante: la guerra è già entrata nelle nostre vite, anche se i media continuano a descriverla come qualcosa di lontano.
Saravalle e Stagnaro mostrano come oggi siamo immersi in un conflitto diffuso e invisibile, dove le armi non sono solo militari, ma finanziarie e commerciali.
Un esempio eloquente è quello del contratto di acquisizione tra due grandi società italiane che, nel 2024, ha introdotto una clausola di recesso in caso di guerra coinvolgente l’Italia: un fatto mai accaduto prima nell’Unione europea, simbolo di un clima di instabilità percepito come possibile e concreto.
Gli autori
Alberto Saravalle, avvocato internazionale e professore di Diritto dell’Unione Europea, e Carlo Stagnaro, direttore delle ricerche e studi IBL presso l’Istituto Bruno Leoni, intrecciano nel volume competenze complementari: il primo giuridiche e istituzionali, il secondo economiche e analitiche.
Attraverso un racconto chiaro e rigoroso, gli autori ripercorrono le tappe che hanno condotto alla situazione attuale: la crisi finanziaria del 2008, le tensioni economiche tra potenze mondiali, le rivalità tra alleati come Stati Uniti e Unione europea.
In questo quadro, le battaglie economiche diventano spesso premesse di conflitti reali, e la sicurezza economica si trasforma in uno dei principali strumenti di potere politico e industriale.
Un’analisi e un monito
Capitalismo di guerra non è solo un saggio di analisi geopolitica, ma anche un invito a riflettere sul valore del commercio e del libero scambio come strumenti di pace.
Come ricordano gli autori, “quando i popoli smettono di scambiare, finiscono per combattere”: un monito che risuona con forza in un mondo che sembra tornare a logiche di blocchi e rivalità permanenti.
L’incontro alla Fondazione Mirafiore diventa così un’occasione per comprendere il rapporto tra economia e potere, e per interrogarsi sul futuro che stiamo costruendo — tra tensioni globali, nuove dipendenze e speranze di cooperazione.
La rassegna
Un invito semplice e insieme impegnativo: esserci, informarsi, partecipare.
Fino al 18 aprile, con epilogo nella tradizionale Passeggiata resistente del 25 aprile, il teatro della Fondazione Mirafiore, immerso tra le vigne di Serralunga d’Alba, torna a essere casa del pensiero critico, della memoria e del dialogo civile.
Una nuova edizione del Laboratorio di Resistenza permanente rinnova l’appello alla partecipazione e alla riflessione.
Coltivare la complessità, custodire il dubbio, difendere la bellezza del confronto
così la direttrice Paola Farinetti ha sintetizzato la rotta, richiamando l’idea di libertà come partecipazione.
Proprio #partecipazione è la parola-guida di questa stagione, con 24 incontri in orario preserale.
Un calendario intenso, aperto da un prologo con il cardinale Gianfranco Ravasi, seguito dalla presentazione del primo romanzo di Oscar Farinetti, La regola del silenzio, introdotto in dialogo con Giulia Ichino, editor di Bompiani.
Due momenti che hanno dato il via a un percorso condiviso: quello di una comunità che sceglie di restare vigile, curiosa, attenta.
Laboratorio di resistenza permanente
Il Laboratorio di Resistenza permanente nasce per attualizzare i valori della Resistenza storica, adattandone il significato e l’eredità morale alle sfide contemporanee.
Nel corso dell’anno, il teatro della Fondazione ospita incontri, letture, spettacoli e dibattiti sui grandi temi del vivere civile.
Giornalisti, uomini e donne di cultura, scienza, economia e politica si alternano in un confronto aperto e intergenerazionale.
Questa rassegna è divenuta, dopo anni di attività, una vera comunità del pensiero, che si ritrova ogni settimana per indagare la contemporaneità, riflettere sui valori da proteggere e rinnovare l’impegno civile attraverso linguaggi accessibili a tutti.