Dal 10 Ottobre 2024
al 08 Dicembre 2024
Architettura del vino: una lettura nel tempo

Una mostra di assoluta originalità, che unisce tempo e culture attraverso il vino

Il giovane artista Giancarlo Volpi espone 30 fotografie che raccontano nel tempo l’architettura di 12 tra le cantine più prestigiose di Barolo.

Le foto sono state sviluppate e stampate su carta giapponese utilizzando il vino rosso.

La mostra

Il vino non è solo ispirazione, ma anche tecnica artistica nell’originale mostra che il Castello di Barolo ospita dal 5 ottobre all’ 8 dicembre.

L’artista emergente Giancarlo Volpi porta immagini che sposano materiali antichi (come la cianotipia e la carta di gelso) e idee innovative, utilizzando gli antociani e gli antiossidanti del vino nel processo fotografico (sviluppo e stampa).

Le 30 fotografie esposte sono frutto di sei mesi di lavoro insieme a dodici tra le cantine vitivinicole più prestigiose di quest’area:

  • Marchesi di Barolo
  • Borgogno
  • Damilano
  • Azienda Agricola Pira & Figli – Chiara Boschis
  • Azienda Agricola G.D. Vajra
  • Barale Fratelli
  • Diego e Damiano Barale
  • Fratelli Serio & Battista Borgogno
  • Azienda Agricola Gillardi
  • Cristina Prandi
  • Cascina Adelaide
  • Azienda Agricola Borgogno Francesco

Giancarlo Volpi ha messo a fuoco l’architettura delle cantine, facendola dialogare con le immagini storiche degli archivi privati.

Ha utilizzato una fotocamera a pellicola di impostazione ottocentesca; le pellicole sono poi state processate con uno sviluppo composto principalmente da vino rosso, i cui antiossidanti agiscono come principio attivo.

Quindi, seguendo la tecnica della cianotipia inventata nel 1842 da sir Herschel, Volpi le ha stampate sulla carta washi prodotta a mano da secoli in Estremo Oriente.

La bellezza dell’immagine catturata dalla fotocamera viene così reinterpretata in una stampa raffinata ed evocativa, sposando le sottilissime fibre di gelso con le sfumature che sanno dare il vino rosso e l’acido tannico.

L’artista ha raggiunto questo esito al termine di un cammino fatto di intuizioni e di meticolose sperimentazioni.

La poetica dei soggetti ritratti si rinforza con la poetica contenuta nella ricerca stessa, che guarda alla tradizione, alle radici e le recupera in chiave contemporanea.

Il gelso è infatti legato al Giappone ma anche alla bachicoltura, fiorente fino all’inizio del Novecento nel Piemonte di cui Volpi è figlio.

Così come è legato a questa terra il vino.

Un risultato di assoluta originalità, che unisce tempo e culture.

Le pregiate stampe sono racchiuse in una cornice in legno di rovere, realizzate dall’autore stesso, per richiamare il materiale con cui sono composte le botti.

Dove?

Sala Il Tempio dell’Enoturista, Castello Comunale Falletti di Barolo, piazza Falletti, Barolo.